Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

La pesca in Ca,npanìa riprodursi senza essere disturbati. Si tratta di barriere artificiali costituite da residui di rottami d'auto e carcasse di ogni genere che vengono affondate in mezzo al mare. Queste barriere, nei cui anfratti i pesci non possono essere raggiunti facilmente, costituiscono l'ambiente ideale per la riproduzione. Applicando tale sistema si potrebbero evitare i dannosi metodi della pesca a strascico e di quella con esplosivi, purtroppo in uso anche tra i pescatori della Campania; in tal modo si proteggerebbe indirettamente l'ambiente faunistico e il pa,trimonio ittico. Un'iniziativa del genere potrebbe essere realizzata in vari punti del golfo di Napoli, ad esempio nelle vicinanze dell'isolotto di San Martino. In questa zona, la fauna ittica è particolarmente prolifera, ma è danneggiata dai « bombardieri », che commettono « indisturbati»,· vere e proprie stragi, in pieno giorno e perfino in prossimità della costa; oltre tutto con grave pericolo per i bagnanti. Creare una barriera artificiale non sarebbe difficile, specialmente se si usassero le carcasse dei cimiteri d'auto. Con una barriera al largo le autorità potrebbero control'lare meglio i pescatori di frodo. Un articolo della legge n. 963 dice chiaramente: « Al fine di tutelare le risorse biologiche delle acque marine ed assicurare il disciplinato esercizio della pesca, è fatto divieto di: ,danneggiare le risorse biologiche delle acque marine con l'uso di materie esplodenti, dell'energia elettrica o di sostanze tossiche atte ad intorpidire, stordire o uccidere i pesci e gli altri organismi acquatici, nonché raccogliere trasportare o mettere in com1nercio pesci e gli altri organismi acquatici, così intorpiditi o uccisi. Chiunque violi tali disposizioni è punito con la reclusione fino a due anni o con la muJta fino ad un milione di lire, salvo che il fatto costituisca più grave reato ». Dunque la legge esiste; occorre solo applicarla, o meglio creare gli strumenti atti a renderla operante. Ma il cammino di una legge, si sa, è lungo, laborioso, spesso contrastato da interessi leciti o illeciti, da intoppi burocratici che non fanno altro che consentire i] prolungarsi e l'inasprirsi di una situazione che ha ormai assunto carattere di estrema precarieta. MARIA MORRA 121

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