Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Maria Morra o catturare, con immediata azione di recupero, un branco di pesci. Anche se è consentito l'impiego di tutti i tipi di rete da circuizione di qualsiasi grandezza, con o senza richiamo, le dimensioni del'le sue maglie non devono essere inferiori a 10 mm. Inoltre è vietato l'impiego di tali reti nelle zone di mare nelle quali la profondità delle acque sia inferiore ai 50 metri ed entro le tre miglia dalla costa. Il nun1ero delle motobarche campane che esercita il sistema di pesca a circuizione è minimo; solo 182 in tutta la Campania, con circa quattro tonnellate di stazza lorda ciascuna. Le reti da posta sono quelle destinate a recingere o sbarrare spazi acquei, allo scopo di ammagliare i pesci, crostacei e molluschi che vi incappano. Esse si suddividono in reti fisse e reti derivanti; le prime sono ancorate al fondo marino, le seconde sono lasciate all''azione dei venti e delle correnti. È consentito l'impiego di tutti i tipi di reti da posta senza limitazione di lunghezza, purché le dimensioni delle maglie non siano inferiori a 20 mm. tranne che non siano adibite alla pesca di sardine o alici. Le reti da posta devono essere munite di segnali costituiti da galleggianti di colore giallo distanziati tra loro non più di 200 metri. Tale sistema di pesca è quello più usato dalle motobarche della Campania. Nel solo compartimento di Napoli vi sono 1100 motobarche con circa 4 tonnellate di stazza lorda ciascuna. Dal numero delle tonnellate di stazza del naviglio si deduce che il tipo di pesca professionale esercitato in Campania è quello costiero. Mancano infatti navi idonee ad esercitare la pesca oltre gli stretti, fornite di attrezzi e apparati per la congelazione, o refrigerazione o per la trasformazione dei prodotti della pesca. In conclusione il naviglio campano è idoneo solo alla pesca locale, esercitata fino ad una distanza di 6 miglia dalla costa, e alla pesca ravvicinata, fino ad una distanza di 20 miglia dalla costa. Vi sono in Campania 238 motobarche attrezzate con altri sistemi, e cioè: attrezzi con ami, trappole mobili, reti speciali. Tra gli attrezzi con ami, 1nolto usata in Campania è la « coffa » (palangreso..ispaderna-lanzara). Essa è costituita da una lunga lenza fino a 200 metri portante centinaia di an1i appesi ad uguale distanza l'uno dall'altro. Questa lenza porta agli estremi due galleggianti di sughero armati di campana, che servono da segnali; tra un amo e l'altro porta dei pesi di piombo che servono a tenerla ferma sul fondo. Questo tipo di pesca viene praticato da piccole imbarcazioni a remi, in acque profonde dai tre ai quindici metri. Il lavoro consiste n-el munire di esca gli ami, distendere poi la lenza sul fondo del mare nel luogo più adatto 118

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