Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Maria Morra Non meno carente è la rete distributiva. Quali sono le vie di approvvigionamento della città, quali le quantità che arrivano, chi fa aumentare i prezzi, sono interrogativi ai quali è difficile rispondere. Il direttore del Mercato ittico napoletano afferma: « I canali di approvvigionamento sono innumerevoli. Spesso i grossisti forniscono direttamente i dettaglianti, molti di questi vanno a rifornirsi nei mercati di Torre del Greco, Pozzuoli e Mugnano, gestiti da privati su concessioni comunali. Nel conto bisogna mettere anche i molti consumatori che fanno acquisti dai produttori. Ma ci sono canali che non conosciamo ». Le quantità trattate al mercato, dopo il calo verificatosi tra il 1965 e il 1969_. sono in ripresa: nel '69 furono 13.414 quintali, nel '70 i quintali furono 21.740. Nei pri·mi otto mesi del '71 si sono avuti 16.560 quintali. Sono però quantità esigue rispetto al sia pure basso consumo di una città con 1.300.000 abitanti. Tra l'altro, in queste quantità va incluso anche il pesce congelato, che al mercato ittico arriva in rapporto di 1 a 5 col pesce fresco. Le maggiori quantità sono costituite da pesci di frittura: alici, triglie, fragagli, garnberi, cala1nari, molto venduti anche i cefali, saraghi, merluzzi, orate, spigole; meno i polpi e il pesce da zuppa. Il 40% del pescato viene catturato sulle coste della Sicilia, dell'Algeria e Tunisia dalle paranze di Mazara del Vallo; il 30 % pescato in Adriatico (Manfredonia, S. Benedetto del Tronto), un 10% viene dall'Alto Adriatico. Solo il 20% è pescato sulle coste salernitane, napoletane e sul litorale flegreo, ed è costituto da pesci costieri: alici, sardine, sgombri, palami ti, meri uzzi. Il pesce congelato arriva dalla Spagna, ·oanimarca e Olanda e da S. Benedetto del Tronto dove hanno allestito una flottiglia atlantica. « I prezzi qui al mercato subiscono forti oscillazioni che dipendono dall'andamento della pesca » aggiunge il direttore del Mercato ittico. « Comunque i dettaglianti possono rifornirsi pagando le triglie fra le 600 e 700 lire, le spigole a 3.000-3.500 lire, i merluzzi a 1.500-1.800 ». Questo è quanto avviene al Mercato ittico. Ma abbiamo visto che la maggiore quantità di pesce segue altre strade. Secondo i dati della Camera di Commercio, il pesce sbarcato a Napoli fu, nel '67, di 62.408 quintali; nel '68 furono 66.866; nel '69 69.037 e nel 1970 furono 74.418 quintali. Come avviene la contrattazione delle quantità che non passano per il· Mercato, non si sa. Sta di fatto che il consumatore trova sempre prezzi elevati. Il discorso dei dettaglianti punta sui costi, sul rischio per la deperibilità del prodotto. Ma sembra che essi si cautelino eccessivamente col prezzo. È vero che a volte il pesce arriva che non è già più fresco, 116

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