Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

REGIONI La pesca in Campania di Maria Morra 1) La legislazione italiana e la pesca. In relazione all'art. 120 del testo unico àelle leggi sul Mezzogiorno, che limita la concessione dei contributi in favore della pesca al quinquennio 1965-70, l'attività della « Cassa » nel corso del 1970 (diretta ad erogare contributi a fondo perduto sulle spese sostenute dagli operatori del settore per la costruzione e l'ammodernamento di impianti destinati alla lavorazione e al trasporto del pescato) si è limitata alla definizione delle domande inoltrate dagli interessati entro e non oltre la data del 30 giugno 1970. Nel corso del 1970 ha avuto notevole sviluppo l'intervento in favore della pesca oceanica, settore di particolare importanza nel quadro dell'economia meridionale, in quanto atta a favorire in misura notevole l'assorbimento di manodopera e ad incrementare le attività complementari della pesca, quali l'industria di produzione e lavorazione del pescato e quella conserviera. Nell'anno 1970, le navi oceaniche ammesse al contributo sono state tre, per un importo globale di opere pari a 2.750 milioni di lire, a favore dei quali sono stati concessi contributi per 450 milioni di lire; sono entrati in esercizio altri cinque natanti, per i quali è stata disposta, nel corso del 1970, la liquidazione del contributo per un importo pari a 750 milioni di lire, sulla spesa globale di 4.500 milioni. Nell'ambito della pesca mediterranea, benché l'intervento della « Cassa» nell'esercizio 1971 sia stato limitato dalla scarsa disponibiliLà di fondi, è stato possibile sussidiare 782 iniziative, per un importo complessivo di 7.235 milioni di lire in navi ed attrezzature. Per quanto riguarda l'entità della flotta peschereccia dal 1959 - anno in cui l'intervento della « Cassa » in favore della pesca ha avuto inizio - al 1969, la flotta peschereccia è aumentata di ben 3.617 unità, con un incremento nella stazza lorda del naviglio da pesca di 110.414 tonnellate ed un aumento di valore complessivo, riferito agli scafi e ai motori, di 78.300 milioni di lire. L'incremento delle attrezzature di bordo (e cioè impianti frigoriferi, 104

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