Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Croce tra fascismo e antifascismo d'interessi, doveva avere il suo primo fondamentale jncontro con Marx. L'occasione dell'incontro era stata suggerita dal maestro di filosofia morale di Benedetto Croce, quell'Antonio Labriola a cui Croce doveva rimaner legato per alcuni anni, con un rapporto ambiguo di attrazione e di ripulsa. Ha scritto Stuart Hughes 13 : « Fin dall'inizio c'era stata nei rapporti tra i due uomini dell'ambiguità, che, per quanto diplomaticamente Croce potesse cercare cli nascondere, alla fine dovette affiorare. Labriola era un filosofo e uno studioso, ma era anche, in politica, un socialista convinto; il marxismo rappresentò per lui un impegno che doveva durare per tutta la vita. Per Croce invece, che stava al di fuori della politica del partito, il marxismo era semplicemente una eccitante novità intellettuale ». Dal 1896 al 1898, in una serie di saggi, Croce si occupò di Marx. Ma la novità fondamentale dell'interesse crociano era data dal fatto che il pensatore era ben lungi dallo storicizzare Marx. Invece di trovare ne] marxismo delle ipotesi di lavoro scientifico di larghe prospettive, una robusta interpretazione della storia che da esso traesse alimento, Croce volle utilizzare di Marx se1nplicemente alcune suggestioni destinate ad avere un significato nel suo pensiero. In altri termini, a differenza di Labriola, Croce non si lasciò incantare dalla sirena n1arxista, ma andò avanti, limitandosi a raccomandarla come « una somma di nuovi dati, di nuove esperienze » utili per l'interpretazione della storia. Il marxismo doveva essere semplicemente un valido canone empirico di lettura dei fatti storici. Non c'è dubbio, come è stato ancora osservato da Stuart Hughes 14 , che Croce sovrapponesse Labriola a Marx, e Croce a Labriola, e che la ricezione risultasse quindi filtrata molto mediatamente. In ogni caso, l'approccio nei riguardi di Marx poteva dirsi concluso nel 1898, quando Bernstein, con il suo revisionismo, si rivolse appunto all'autorità di Croce ed alla sua capacità di riduzione del marxismo a semplice dato empirico. Il pensatore napoletano diventava così, senza volerlo, uno dei poli a cui si richiamava l'interpretazione revisionista del marxismo di destra. E la rottura di Croce con Labriola divenne in tal modo inevitabile, allorché il prin10 respinse la pretesa del secondo di sconfessare Bernstein e tutto quel revisionisn10 che a Bernstein si richiamava, e che aveva ormai ben poco di marxista 15 • Tuttavia, se la parentesi marxista di Croce poteva considerarsi ap-. parentemente esaurita, di fatto non lo era, per le implicazioni che tale parentesi era destinata a maturare nell'arco dei molteplici interessi del 13 Coscienza· e società, pag. 88. 14 Ibidem, pag. 90. 15 Ibidem, pag. 91. 75

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