I centri antichi della Campania parte tendono a venire abbandonati, avrebbe efficacia soltanto formale e temporanea; sarebbe infatti l'abbandono stesso a determinare una rapida distruzione del patrimonio edilizio. L'assenza dell'uomo e della indispensabile piccola manutenzione che questi apporta, aprirebbe la strada alle infiltrazioni d'acqua dalle coperture, alla diffusione dei parassiti del legno e dei roditori, al saccheggio e - soprattutto là dove le strutture portanti sono a travatura e non a volta - nel giro di pochi anni trasformerebbe gli abitati in ammassi di ruderi. Né, d'altra parte, il semiabbandono in cui si trovano molti di questi centri (dai quali gran parte della popolazione è già emigrata), può considerarsi una posizione di nuovo equilibrio; essa non è altro che l'anticamera dell'abbandono completo. In un villaggio ridotto a poche centinaia di abitanti nessuno vuole venire ad abitare; quanto ai superstiti, essi sentono maggiormente l'attrazione verso i centri maggiori. Reciprocamente, per delle comunità così esigue non trovano più giustificazione economica dei servizi pubblici e delle attività commerciali o professionali di livello soddisfacente. Esse perderanno, l'uno dopo l'altro, il medico, la farmacia e l'ufficio postale, mentre gli autotrasporti pubblici si vedranno costretti a diradare i loro servizi ed i negozi a ridurre il numero degli articoli. Basta percorrere l'interno della Campania, per osservare come in quasi tutti i paesi in posizione arroccata questa sintomatologia sia presente e come una iniziale necrosi del tessuto urbano all'apice superiore, tenda ad estendersi verso il basso. 9. Le infrastrutture. Condizione importante per evitare quanto si è detto, è che i centri antichi, riqualificati, possano divenire abitabili anche da categorie di medio reddito e non più - come spesso avveniva - prevalentemente da classi povere che dovevano accontentarsi di alloggi irrazionali e sovraffollati. Gli standards abitativi andranno quindi riportati agli identici livelli di quelli adottati nelle grandi città. A parte l'ovvia esigenza che tutte le abitazioni vengano dotate di acqua, energia e fognature, è dunque importante che le società elettriche, telefoniche ed acquedottistiche eseguano impianti ed allacciamenti con quegli stessi sistemi tecnici e quella stessa nettezza che usano normalmente nelle zone residenziali urbane. Il modo con cui proprio l'ENEL ha cosparso di spessi cavi neri e di grossi pali di cemento le facciate e le prospettive, anche monumen63
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