Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

I centri antichi della Campania fondi per il restauro non solo dei monumenti pubblici, ma altresì delle parti artistiche di quegli immobili che - pur essendo di proprietà privata - vengono godute in forma prevalente dal pubblico (per esempio, facciate di edifici monumentali); - adeguare agli ordinari standards urbani le infrastrutture dei centri stessi, ovviamente con tutti gli accorgimenti resi necessari dalle esigenze della protezione ambientale; - sussidiare ed agevolare fiscalmente il riattamento dell'edilizia antica in misura equivalente a quella in cui viene aiutata quella nuova. Primo per importanza, e per il carattere pregiudiziale che esso riveste rispetto agli altri interventi, si pone il regime di protezione. È chiaro infatti che i motivi di ordine culturale per cui la Campania deve sentirsi impegnata a salvaguardare le testimonianze della vita associata del proprio passato sono i più importanti, ed il riconoscimento che questi valori hanno ormai - alineno a livello di dottrina - in tutti i paesi, ci esimono dal dimostrarne la validità anche per la nostra regione. Si aggiunga che quella somma di valori artistici ed urbanistici in cui ogni centro antico esprime la sua fisionomia è quanto c'è di più fragile e di meno ricostituibile e restaurabile quando sia stato alterato; in questo campo, pertanto, gli errori o si prevengono o si pagano con una perdita irrimediabile. Due motivi fondamentali, dunque, per conferire preminenza e rigidezza ai criteri ed alla attuazione dell'intervento di protezione. 1. Criteri per la conservazione. La constatazione che troppo spesso criteri di protezione sufficientemente rigidi vengono disattesi dagli uffici responsabili e che d'altra parte essi rimangono del tutto ignoti non solo alla maggioranza del pubblico ma anche agli amministratori locali, ci fa ritenere non del tutto inutile ricordarli brevemente. I più recenti criteri 3 di intervento sui centri storici apparirono codificati nella « Carta di Venezia » stesa nel 1964 su proposta di Roberto Pane e di Piero Gazzola, ·a conclusione del secondo congresso internazionale degli architetti e tecnici dei monumenti. Fra essi citiamo come particolarmente importanti: - l'ampliamento del concetto di ambiente urbano e paesistico, a tutto quanto circonda un monumento o un assieme di essi; 3 Una completa rassegna del1e correnti di pensiero su questi problemi è apparsa nel 1971 nel volume di Lucio Santoro: « Restauro dei monumenti e tutela ambientale dei centri antichi. 61

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