Angerio Filangieri Assai più numerosi dei precedenti sono i « centri di interesse ambientale », ossia quegli abitati che - siano a struttura accentrata, oppure a struttura dispersa in nuclei - derivano il loro valore dalla coerenza del tessuto edilizio quale è andato creandosi nel corso del tempo, per la presenza di determinati materiali costruttivi, per la tradizione artigianale, per le esigenze dell'agricoltura, o infine quale conseguenza dei vincoli imposti dal clima, dalla posizione orografica e dalle necessità di difesa. Sotto questa denominazione viene dunque accolta una realtà di insediamenti assai più ampia di quella precedentemente considerata, e precisamente dell'ordine dei due o trecento abitati. Non sarebbe realistico pensare che tutti i centri ambientali della Campania siano economicamente inseribili nelle nuove unità comprensoriali di cui abbiamo fatto cenno. Sarebbe tuttavia altrettanto avventato dare per scontato l'inutile sacrificio di un forte numero di essi. Per i centri di interesse artistico, la giustificazione culturale è preponderante e pertanto - ove la situazione locale lo richiede - sarà opportuno programmare senza esitazioni l'introduzione, nel loro raggio, di attività di tipo industriale che ne consentano la sopravvivenza economica. Dei centri ambientali, invece, molti risulteranno inseribili senza difficoltà nel nuovo sistema territoriale, n1entre altri - meno favoriti (generalmente per motivi di isolamento) - andranno selezionati, contemperando i criteri di efficienza già menzionati e quelli di ordine esteticourbanistico. 5. Dimensione dell'intervento sui centri antichi. Si può valutare che, sui 544 comuni della Campania, poco meno di 200 (e precisamente quelli della provincia di Napoli, e delle zone piane di Caserta e Salerno) siano in aree di sviluppo, n1entre gli altri 340 sono più o meno coinvolti in fenomeni di spopolamento locale o di più vaste aree circostanti. Per i centri antichi ricadenti in questi ultimi territori si tratta di abbinare l'intervento di ristrutturazione a base territoriale a quello di protezione locale; per i primi invece, dove le forze di sviluppo sono sufficienti se non eccedenti, il solo intervento di protezione e di restauro potrà essere quasi sempre sufficiente. La dimensione di un intervento sui centri antichi può venir valutata sulla base di due parametri diversi: 1) la possibilità tecnica di reinserire i centri nell'ambito di zone integrate (per limitazioni dovute a posizione geografica o a standard urbanistico-edilizi); 2) il valore culturale 58
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