I centri antichi della Campania stici secondari quali portali, cortili, scalinate, loggiati, cappelle, edicole, frammenti archeologici di spoglio, ed ancora dalle specifiche strutture edilizie in cui le prestazioni dei materiali, le esigenze di funzionalità delle costruzioni e le tradizioni artigianali del luogo, hanno trovato il loro punto di incontro. Di centri con questi caratteri prevalenti se ne pososno annoverare - in prima approssimazione - una cinquantina circa. Fra essi appaiono ai primi posti: Capua, Aversa, Sessa, S. Maria di Capua Vetere, Caserta Vecchia, Teano, Carinola, Alife, Piedimonte, Somma, Meta, Sorrento, Amalfi, Ravello, Scala, Minori, Cava, Campagna, Eboli, Policastro, Teggiano, Sala Consilina, Avella. Cerreto, S. Agata dei Goti, oltre - come è ovvio - i nuclei più antichi delle città maggiori. Già in questi centri troviamo ben rappresentata la varietà della tipologia urbanisticoedilizia storica della regione, sia sotto l'aspetto delle matrici urbane, sia sotto quello della disposizione topografica, sia ancora sotto quello dell'impiego dei materiali da costruzione e della morfologia edilizia. Per quanto riguarda le prime, troviamo le strutture a pianta centrale di Teano e Teggiano, e quelle assiali di Sessa, S. Agata, Cerreto, Capua; l'ordinamento curtense di S. Maria Capua Vetere e quello reticolare con spazi verdi interposti di Somma, Avella, Meta; gli impianti castrensi di Sorrento ed Alife, e le disposizioni a schiera dei nuclei più antichi di Sala Consilina e di Piedimonte. In alcune di esse, come in Sorrento, in Alife, in Cerreto, si decifra nitidamente l'originaria volontà di piano; in altre si riconosce la preoccupazione difensiva, come in Sessa ed in S. Agata; in altre ancora, come in S. Maria Capua Vetere, in Somma ed in Ravello, si legge la particolare intensità dei rapporti fra città e retroterra agricolo. Diversi dai loro consimili dell'Italia centro-settentrionale, che quasi sempre hanno conservato più unitariamente l'impronta medioevale, i centri antichi della Campania sono assai più compositi e stratificati. Gli eventi tellurici che periodicamente li hanno mutilati, la conseguente minore durevolezza dei rivestimenti in intonaco, la maggiore virulenza degli insetti xilofagi quali le termiti, le sovrastrutture edilizie conseguenti all'espansione demografica degli ultimi secoli, facilitate da un materiale assai docile quale il tufo, e la stessa maggiore propensione. dei Campani verso i rinnovamenti stilistici e le rifrazioni in generale, hanno quasi sempre conferito a questi abitati una composizione meno unitaria ma non meno interessante, anche per il grande rilievo dei caratteri di posizione e di esposizione che molto spesso accompagnano quelli strettamente urbanizzati. 57
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