Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Angerio Filangieri (soglie di densità demografica e di densità edilizia, caratteri di posizione ed esposizione, fabbisogni di spazi verdi e di spazi attrezzati) che rendano quanto migliore possibile la convivenza ·umana. Il terzo obiettivo è di ordine culturale e deve tendere alla protezione del patrimonio di cui la natura e la storia hanno lasciato erede la regione, sotto forma di beni naturalistici, paesistici, storici ed artistici. Questo terzo obiettivo, a differenza dei precedenti che interessano prevalentemente le comunità locali, ha estensione universale in quanto ai predetti beni sono interessate anche le popolazioni esterne alla regione ed anche le generazioni fu ture e pertanto si pone come vincolo di grado superiore. Anche se questo terzo obiettivo può assumere una consistenza economica per il fatto che i beni culturali possono essere fonte di attività turistiche e per il fatto che qualsiasi individuo appena dirozzato è disposto a pagare un certo prezzo per vivere entro un ambiente esteticamente qualificato anziché in uno esclusivamente funzionale, nondimeno sembra importante porre in rilievo che l'assetto regionale degli insediamenti in una regione quale la Campania, ove la componente naturale è molto incisiva e le preesistenze storiche assai importanti, non possa essere guardato come un semplice disegno che soddisfi le sole condizioni di massima efficienza. L'istanza di benessere e quella culturale non premono oggi come quella economica n1a saranno presenti in un futuro non lontano, allorché il migliorare dei livelli di reddito e dell'istruzione avranno trasformato quella che è spesso la domanda di un semplice tetto presso il luogo di lavoro in una domanda di abitazioni dotate di tutti i requisiti urbanistici nel senso più ampio. Spetta dunque ai politici di valutare la gravità di certi sintomi del degradamento regionale, quali la congestione urbana, lo spopolamento dell'interno, l'inquinamento, lo spreco della fascia costiera e delle ricchezze naturali, la distruzione del patrimonio storico-artistico, e di proiettarli a 10 o 15 anni, quando i loro elettori potrebbero rimproverare loro di non aver guardato al di là di quanto suggerivano ad essi di fare le pressioni economiche del momento. Se tali sono gli obiettivi esaminiamo dunque per quali vie essi possano essere perseguiti. La prima è una strategia di correzione degli squilibri regionali che ha ·ovviamente i suoi maggiori presupposti nella pianificazione generale della regione, ma che ad un certo momento dovrà addentrarsi nella analisi dei rapporti di ogni singolo centro abitato con il sistema che lo circonda. 52

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