REGIONI I centri antichi della Campania di Angerio Filangieri 1. Premessa. Il futuro assetto degli insediamenti umani in Campania è motivo di vive preoccupazioni e dovrebbe essere oggetto di accorte cure da parte dei pianificatori del territorio. Gli aspetti salienti della più recente distribuzione degli abitati fin qui avvenuta sono: da un lato, il crescente squilibrio determinato dalla congestione delle aree costiere e dalla diserzione delle aree collinari e montane interne; dall'altro lato, il progressivo deterioramento del nostro ricchissimo patrimonio urbanistico antico, a vantaggio del chiuso geo1netrismo dei quartieri suburbani che serrano in un vero assedio i vecchi nuclei delle maggiori città. In queste pagine ci proponiamo di dimostrare come, non solo possa non esservi alcuna antitesi fra le linee di politica territoriale ed urbanistica destinate a correggere i due fenomeni, ma come lo squilibrio fra costa e interno ed il degradamento dei centri antichi - fatti a prima vista indipendenti - possano venir colti nelle loro interrelazioni e combattuti con interventi uni tari e coerenti fra loro. Gli obiettivi di fondo dell'assetto degli insediamenti di una regione sono tre. Il primo è economico e deve tendere a un sistema che realizzi il massimo di efficienza fra le due opposte soluzioni della concentrazione (nella quale, oltre certi limiti, le viscosità interne crescono in progressione geometrica) e della dispersione (nella quale cresce invece il costotempo dei trasferimenti in ragione· del moltiplicarsi delle distanze). Fra le due tendenze va ricercato uno schema intermedio in cui alcune funzioni siano decentrate ed altre no, in cui i servizi, sanitari, d'istruzione, . di commercio di trasporto ecc. siano gerarchizzati in centri di grado diverso ed in cui la rete stradale tende a rendere minimo il flusso globale dei trasferimenti. Il secondo obiettivo è di benessere, ossia il sistema di massima efficienza precedente va sottoposto ·a quei vincoli di natura urbanistica 51
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