Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Vittorio Barbati importanza dei petroli libici ed algerini. E può diventare anche uno strumento di pressione politica. Non bisogna dimenticare, peraltro, che il recente accordo fra Malta e la Gran Bretagna non ha una durata illimitata, perché scadrà fra sette anni. E sette anni passano presto. In questo articolo, non abbiamo potuto esaminare altri aspetti della questione mediterranea che pure sono tutt'altro che irrilevanti: la consistenza di altre Marine minori (della Spagna, della Grecia, della Turchia, di Israele, dell'Algeria, della Tunisia, della Libia, dell'Egitto, eccetera), le quali, benché legate alle industrie delle grandi e medie potenze, sono in grado di assumere, in determinate condizioni, ruoli di una certa importanza anche se limitati; il complesso intreccio delle relazioni fra i vari Stati e le varie forze del mondo arabo; le incognite del contrasto arabo-israeliano; la silenziosa ascesa dell'Iran, che, nell'area del Golfo Persico, sta assumendo, dopo il ritiro della Gran Bretagna, una parte sempre più rilevante, potenziando contemporaneamente le sue forze ar1nate 23 • E stato del pari impossibile prendere in esame il complesso dei rapporti commerciali dell'Occidente, che, com'è ben noto, non riguarda soltanto i traffici petroliferi ma si estende a tutti i settori merceologici. Abbiamo insistito sulla questione del petrolio perché essa ha, rispetto alle altre, un'importanza economica e politica predominante ed è collegata, più delle altre, alla situazione strategica. Per concludere, è il caso di sottolineare che l'avvenire dell'area mediterranea-medio orientale appare sempre· più strettamente legato all'evoluzione della nuova diplomazia « tripolare » inaugurata da Nixon in questi ultimi tempi. I rapporti di forza mondiali sono in fase di trasformazione ed il realismo politico sta prendendo il sopravvento sulle esasperazioni ideologiche. E da sperare che lo stesso avvenga anche in Europa. VITTORIO BARBATI 23 È recente la notizia di un accordo, stipulato fra l'Iran e la Gran Bretagna per la fornitura all'esercito iraniano di 700 carri armati inglesi tipo « Chieftain ».' 50

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