Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Argonzenti guerra mondiale ad oggi, hanno interessato gli apparati militari delle varie potenze. Il secondo conflitto mondiale si chiuse con le atomiche di Hiroscima e Nagasaki. Pochi mesi prima, era terminata in Europa la breve stagione delle armi « V » 1 , le armi della rappresaglia con le quali Hitler si era illuso di poter capovolgere una situazione ormai irreparabilmente cornpromessa. Atomiche e« V», realizzate in campi opposti, erano destinate a fondersi nel dopoguerra: l'atomica, realizzata negli Stati Uniti, avrebbe trovato nel missile balistico, realizzato in Germania, il vettore più adatto. La storia degli armamenti del dopoguerra ruota intorno a questi due termini ed al loro abbinamento. Non è ovviamente possibile, in questa sede, ripercorrere le tappe della gara accanita che ha portato gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica a disporre della cosiddetta overkill capability e che ha fatto sorgere nel mondo una nuova gerarchia politico-militare. Ma possiamo sottolinearne i risultati: tecnici, strategici e politici. Questi risultati sono legati da strettissime interrelazioni. Con la loro sola esistenza, gli arsenali nucleari degli Stati Uniti e delfURSS si neutralizzano a vicenda: così che le due superpotenze evitano qualsiasi scontro frontale, o qualsiasi scontro, anche indiretto, suscettibile di tramutarsi in uno sc0ntro frontale; sono impegnate in una gara senza respiro, nella quale ciascuna delle due cerca di superare l'altra e di non farsi superare dall'altra; ricorrono largamente ad operazioni politiche o militari condotte « per procura» ed entro limi ti ben determina ti. Questi sono gli effetti che possiamo definire diretti dell' equilibrio nucleare USA-URSS. Ma tale equilibrio produce anche effetti indiretti non meno rilevanti. In primo luogo, tutte le nazioni alleate, o comunque associate alle due superpotenze, sono costrette ad osservare anch'esse le regole di un certo gioco, che impone di non compiere passi troppo avventati. C'è però una differenza di fondo, fra la situazione di tali paesi e quella delle superpotenze: queste ultime, all'ombra dell'equilibrio nucleare, conservano una certa libertà di 1 Le due « anni di rappresaglia» impiegate dai tedeschi nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale furono la V-1 (Fi-103), un velivolo senza pilota, sviluppato sotto l'egida dell'aviazione, che aveva una t ,;tata di quasi 900 kg di esplosivo, una portata di circa 400 km ed una velocità di circa 650 km/h, e la V-2 (A-4), un missile balistico sviluppato dall'esercito (con il determinante contributo degli studi del professor von Braun, divenuto poi il «padre» dei più potenti razzi « spaziali » americani), con una· testata esplosiva di una tonnellata, un raggio d'azione di circa 420 km ed una velocità di oltre 5.300 km/h. Questa seconda arma è stata la « progenitrice» di tutti i principali missili balistici americani e russi del dopoguerra. 35

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