Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

ARGOMENTI La questione mediterranea di Vittorio Barbati Durante la seconda guerra mondiale, il Mediterraneo fu uno degli epicentri della lotta fra gli Alleati anglo-americani e le potenze dell'Asse. E fu anche uno dei teatri in cui si manifestò con maggiore evidenza il legame che passa fra potere marittimo ed operazioni belliche terrestri. Molte cose sono cambiate, da allora, sia negli schieramenti politici che nelle caratteristiche degli apparati militari. I nemici di ieri fanno parte oggi delle stesse alleanze, i paesi rivieraschi dell'Africa settentrionale sono diventati indipendenti, nuovi Stati sono sorti nel nevralgico Medio Oriente e, sul piano puramente militare, le armi nucleari ed i missili balistici hanno introdotto un nuovo precario equilibrio. Ma l'importanza politica, strategica ed economica del Mediterraneo - o meglio della vasta area che comprende il Mediterraneo ed il Medio Oriente - non è certamente diminuita. Certo, il Mediterraneo non è più la via di transito obbligato per le comunicazioni fra alcuni paesi europei e le loro colonie, dato che queste da parecchi anni non sono più tali; il Canale di Suez ed il Medio Oriente non rappresentano più le porte di accesso dell'Impero britannico, che non esiste più; i legami che si erano stabiliti durante il secondo conflitto mondiale appartengono ormai al passato. Nuovi legami però sono sorti, nuovi interessi economici e politici si sono affermati e consolidati, nuove alleanze militari si sono costituite di fatto o di diritto. E l'area « Mediterraneo - Medio Oriente » ha mantenuto il suo carattere di punto d'incontro dei tre continenti - l'Europa, l'Asia e l'Africa - che vi gravitano intorno. È anche l'area in cui la competizione fra le due massime potenze mondiali raggiunge uno tra i massimi punti di tensione. Per gli Stati Uniti come per l'URSS il suo possesso può costituire una delle chiavi di volta per modificare l'equilibrio strategico mondiale. Prima di compiere un breve giro d'orizzonte sull'attuale situazione è opportuno ricordare i mutamenti che, dalla fine della seconda 34

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