Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Il mito liceale del diluvio tro contribuì potentemente ad ammodernare il costume scolastico rimasto largamente insensibile al mutare del costume familiare e sociale, stimolando non pochi docenti a ripensare i propri metodi didattici ed educativi, e ad aprirsi e ad aprire il loro insegnamento ai problemi contemporanei. Nell'attesa e nella speranza di una riforma legislativa che purtroppo tardava, il movimento studentesco - allora con l'iniziale minuscola - aiutò la scuola a migliorare se stessa, proprio grazie alla razionalità dell'ispirazione e alla misura nell'azione, non disgiunte dal « senso storico », dalla coscienza _edal rispetto della parte viva della tradizione. Poi giunse la grande ventata di irrazionalismo, dapprima intorno allo stendardo di Herbert Marcuse, e poi dietro altri molteplici stendardi. La contestazione studentesca, già violenta nelle università, si estese alle scuole secondarie. Il moto sino allora sostanzialmente unitario si ramificò in gruppi e gruppuscoli sempre più radicali. L'impulso riformistico cessò. Ai temi concreti di rinnovamento scolastico, in sintonia con quanto dicevano e chiedevano le forze reali della società italiana, si sovrapposero prima, e si sostituirono poi, miti astorici e antistorici di palingenesi totale, utopie sempre più slegate dalla realtà e dalla scuola, fino a proclamare la morte di quest'ultima. Vi furono invero iniziative che lì per lì furono salutate come innovatrici, ma che poi si dovevano rivelare illusorie e anche dannose, e furono riconosciute come tali anche da chi all'inizio le aveva accon1pagnate col suo consenso. Ondate massicce di scioperi, cortei di migliaia di adolescenti, occupazioni, interruzioni prolungate del1' attività didattica si susseguirono al Nord come al Sud. Vi furono molti, anche adulti: e colti, che in precedenza avevano dato non dubbie prove di equilibrio e di saggezza nei diversi campi dell'azione e del sapere, i quali furono come presi da una febbre di rinnovata adolescenza, parvero smarrire all'improvviso la maturità emotiva, e si misero alla testa delle agitazioni o le fiancheggiarono, e profetarono che i « giovani » avrebbero distrutto (subito, non in un lontano domani) la scuola ·nemica e la società putrescente e avrebbero essi, da soli, costruito una società nuova e una scuola nuova. Un nuovo mito del diluvio con una nuova età dell'oro. Anche grandi organi d'informazione, non esclusi quelli che erano e sono portavoce di interessi conservatori, diedero mano allora a blandire i « giovani » senz'ombra. di spirito critico. E poiché bisognava cercare capri espiatori, che però non fossero troppo potenti e quindi in grado di difendersi, si additarono come respon17

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