Girolamo Cotroneo Croce, il quale, data la sua posizione antitetica rispetto a lui, non avrebbe degnato di uno sguardo il povero Cattaneo se non si fosse per caso trovato a scrivere la Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, nel corso della quale ebbe un «occasionale» incontro con lo scrittore milanese. Concediamo a Bobbio anche questo: è la sua opinione e, come tale, merita rispetto, anche se non crediamo affatto che « dopo il soprassalto di fervore positivistico », la filosofia italiana avrebbe continuato a essere il vecchio spiritualismo (quello che Cattaneo definiva « braminico » o « spinosiano }>), sia pure « sotto le men ti te spoglie di un nuovo idealismo ». Ma il problema che Bobbio elude, trincerandosi dietro l'interpretazione di Gentile e di Croce, è un altro: quale infatti è stata la fonte, quali i motivi ispiratori della cultura italiana del dopoguerra, di quella cultura che avrebbe accantonato Cattaneo e i suoi grandi epigoni? È stato forse lo storicismo crociano? o l'attualismo di Giovanni Gentile? Bobbio sa benissimo che non è vero, che non è affatto vero. La « dittatura » culturale di Croce è poco più che una favola, dietro la quale mediocri professori universitari hanno mascherato per lungo tempo la loro impotenza creativa; e comunque, ammesso che la si voglia ancora accreditare, essa dovrebbe essere collocata in un preciso periodo di tempo, che non è certo l'ultimo dopoguerra. Eppure (e lo dice Bobbio) è stata proprio la cultura di quest'ultimo dopoguerra, tutta intenta a « demolire » Croce (e Bobbio questo lo sa pure), che ha ancora una volta respinto Cattaneo e coloro che a esso si ispiravano: e non certo in nome di Croce (né tanto meno di Gentile) è stato consumato l'ennesimo rifiuto. E allora? Bobbio, come si diceva, il problema Io ha eluso: e lo ha fatto perché sa benissimo - e su questo potrebbe parlare in prima persona - che la cultura italiana di questi ultimi anni ha rigettato non solo la lezione « civile» che veniva da Cattaneo, da Einaudi, da Salvemini, da Gobetti, ma anche e soprattutto quella che veniva da Croce (e Bobbio non negherà che venisse). Se la cultura contemporanea ha respinto - provocando in Bobbio una crisi di sfiducia - la tradizione neo-illuministica, ha pure respinto (e i neo-illuministi hanno validamente contribuito a farlo) la tradizione storicistica; e non solo quella crociana o di ispirazione crociana, ma persino un certo aspetto (e chissà non fosse il migliore) dello stesso storicismo materialistico, accusato sprezzantemente, da un « ortodosso » del marxismo, di avere fatto fare a Marx « il bagno nel golfo di Napoli ». 12
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