Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Felice Ippolito meabili, hanno importanza meramente locale 6 • Comunque non è il caso di eseguire ricerche di acqua con trivellazioni_ in queste rocce. c) rocce permeabili per percolazione. A questa categoria vanno ascritte le formazioni mesozoiche, prevalentemente del Cretacico e del Trias, che costituiscono gli aspri rilievi dell'Appennino e che bordano, come abbiamo veduto, la Lucania ad occidente (verso la Campania) ed a mezzogiorno (verso la Calabria). Si tratta di complessi calcarei e calcareo-dolomitici ampian1ente fratturati, nei quali ha sede una imponente percolazione, talvolta addirittura di tipo carsico. Sono questi massicci calcarei che, laddove sono bordati dalle impermeabili formazioni del flysch, danno luogo, come diremo, alle uniche notevoli manifestazioni sorgentizie della regione. d) rocce permeabili per filtrazione. In questa categoria sono comprese le sabbie gialle ed i conglomerati del Pliocene superiore e le formazioni tufacee o travertinose plio-pleistoceniche. Si tratta di formazioni che poggiano per lo più su argille, in generale su quelle più o meno sabbiose o marnose del Pliocene inferiore. Sono questi i terreni nei quali possono esistere, se le altre condizioni idrologiche sono favorevoli, falde freatiche di un certo interesse. e) alluvioni aventi permeabilità variabile da strato a strato. Sono questi i terreni nei quali possono sussistere manifestazioni idriche di un certo interesse solo in corrispondenza dell'attuale letto dei corsi d'acqua. In essi infatti hanno la loro sede le correnti subalvee, che, per la povertà idrologica della regione, rappresentano in talune zone l'unica risorsa idrica. Pur essendo la Lucania una regione prevalentemente montuosa (altitudine media sui 550 m) la distribuzione delle varie manifestazioni sorgentizie è limitata ad una stretta fascia verso i limiti occidentali e meridionali della regione. Nella carta geoidrologica (fig. 2) sono contrassegnate con un cerchietto le più cospicue sorgenti o gruppi di sorgenti. Come si vede dunque, pur essendo la Lucania una regione prevalentemente montuosa e con precipitazioni medie 7 dell'ordine degli 800 6 Ad es. le sorgenti esistenti sotto l'abitato di Rapolla. 7 La distribuzione delle precipitazioni in Lucama è certamente una delle più disuniformi di quelle esistenti in Italia; pertanto non ha quasi senso parlare di pio'vosità media annua, specie se si tien conto del fatto che tali precipitazioni si distribuiscono su due versanti diversi. In genere la maggior piovosità si riscontra in prossimità dello spartiacque jonico-tirrenico, in corrispondenza delle zone più elevate. Al confine calabro, infatti, a Lagonegro (bacino del Noce) si registrano anche 3.000 mm annui, mentre nel bacino del Cavane o nelle zone basse del versante jonico non si raggiungono i 400 mm annui . 124

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