Manlio Di Lalla non portando direttamente al fascismo, che rimaneva un movimento essenzialmente volitivo e pratico, poteva tuttavia fornire, con la sua teocrazia laica, con l'indebita contaminazione tra cultura e politica, una giustificazione alla sua prassi. Si articola quindi il secondo mo1nento della polemica crociana della Storia d'Italia contro l'attualismo. Ed è questo il momento della rivalutazione del riformismo della Sinistra storica, e dei governi che si erano succeduti, tranne in parte la parentesi crispina, fino alla democrazia giolittiana. Come ha scritto Federico Chabod 58 , Croce fa risaltare maggiormente i caratteri dell'esperienza riformatrice dalla Sinis,tra storica in poi, mentre l'azione della Destra è messa in penombra. Tutto questo cosa significa? Mentre Gentile aveva descritto gran parte del periodo postunitario come un periodo caratterizzato da plurali~ smo agnostico, profondamente diseducat.ore, incapace di risolvere il problema della composizione del conflitto religioso perché privo di fede, Croce ce ne dà una rappresentazione del tutto diversa. L'era che va dalla Sinistra storica, la quale, malgrado i tentativi autoritari del Crispi e del Pelloux, si consolida con Giolitti, è un'era tranquilla e, tutto sommato, felice, in cui le libertà civili e politiche progrediscono. Gli ideali sono raccolti ma intensi. L'atmosfera del Post-risorgimento riflette le memorie del Risorgimento. Il dissidio religioso non è sentito in modo lacerante, alla maniera di Gentile. Non vj è un pluralismo agnostico divaricato e disgregatore. La con1posizione tra coscienza religiosa e coscienza civile avviene, per Croce, nell'interno delle coscienze, senza inutili clamori e terapie statali. In conclusione, il lungo periodo postunitario, lungi dall'essere un periodo da rinnegare, è un momento storico da esaltare con raccoglimento, fermandolo come polo prezioso del divenire della nazione italiana. Non convincono quindi del tutto le posizioni interpretative di Perticone 59 e di Mack Smith, allorché sostengono che vi sarebbe una frat58 « Fondamentali sono - ha scritto FEDERICOCHABODc,onfrontando la Storia d'Italia a quella d'Europa - senza dubbio, anche qui, i capitoli sulla vita spirituale e morale, sul pensiero e l'ideale e sulla ripresa e trasformazione di ideali, fra il 1871 e il 1900, sul rigoglio di cultura e irrequietezza spirituale, fra il 1901 e il 1914; ma assai più piene, più in tono e in altezza con le analisi di vita spirituale e morale sono, qui, le analisi degli accadimenti politici, che si fondono con le prime e ad esse danno una corposità robusta non sempre raggiunta, invece, in casi analoghi, nella Storia d'Europa». Croce storico, cit., pag. 514. 59 « Non c'è dunque da scandalizzarsi se tra il Croce (politico) della prima maniera e il Croce della seconda maniera, sia rilevato lo stridente contrasto che divise profondamente due generazioni di Italiani». Cfr. GIACOMOPERTICONE, Dal positivismo al neoidealismo, pag. 559, in L'Italia contemporanea dal 1871 al 1948, Mondadori, Firenze, 1968. Ha scritto poi il MACKSMITH che dal 1915 « il suo atteggiamento fu molto spesso quello del 'politico'; ed egli fu costretto ad agire come se pensasse 106
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