Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Croce tra f ascisnio e antifascismo lista. Ora, i nodi che la complessa parabola attualista sollecita a sciogliere sono sostanzialmente due: quello dello Stato etico, e quello della polemica contro la matrice utilitaristica del liberalismo; mentre rivendica di quest'ultimo, in sede storiografica, il concetto della laicità positiva. Crocè vuole dimostrare l'impotenza creativa dell'attualismo proprio nel contesto di questi nodi. Dopo averne motivato l'inconsistenza interpretativa sul piano storiografico, è agevole concludere, per Croce, che dietro al fascismo vi è solo della retorica paludata di motivi magniloquentL Nella Storia d'Italia, la polemica sottesa contro l'attualismo si svolge su un duplice piano. Croce si richiama alla Destra storica e la rappresenta come una generazione di notabili ricchi d'ingegno, di finezza e di consumato tatto diplomatico; non mancano peraltro delle ombre nella rappresentazione del contesto in cui si trova ad operare la Destra storica. Anzitutto, Croce non può fare a meno di sottolinearne il carattere oligarchico; in secondo luogo - è questo l'aspetto fondamentale della critica crociana - la Destra storica mancava di una consapevolezza speculativa organica, cioè della coscienza critica della libertà, di un saldo principio regolativo del liberalis1no 57 • A parte i cattolici liberali, legati a una concezione empirica della lotta politica, i vichiani di Napoli non avevano prodotto una struttura di pensiero unitaria, ed erano per lo più. vittime di un panlogisn10 che, in sede speculativa, apportava scarsa chiarezza alla causa del liberalismo. Ma vi era un dato essenziale. La svalutazione crociana della coscienza critica della Destra storica significava polemica frontale nei confronti dell'interpretazione gentiliana, ancoratasi agli assunti di Bertrando Spaventa e alla sua teocrazia laica. Per Gentile, lo Stato etico traeva già alimento dai vichiani di Napoli, anche se si irrobustiva poi autonornamente con la dialettica hegeliana; la laicità positiva, e cioè il principio ispiratore dello Stato guida delle coscienze, si definiva inizialmente con i neoidealisti meridionali della Destra storica. Croce reagì aspramente contro quelli che egli considerava i fautori della « concezione governativa della morale ». La linea Bertrando Spaventa-Giovanni Gentile, pur 57 Ha scritto sulla mancanza di una coscienza critica della Destra storica Benedetto Croce: « Gli uomini della Destra, educati ·nella tradizione della monarchia di luglio, alla quale era stato legato anche il Cavour, par che ignorassero questo carattere regolativo e pensassero il liberalismo come realtà empirica; e in ciò commettevano errore. Non era possibile non tenere éonto dei bisogni, delle passioni, e sia pure degli interessi particolari e delle ignoranze e delle illusioni del popolo italiano, così come l'avevano conformato i secoli e usciva dalla recente rivoluzione, e immaginare e presupporre-un paese diverso dal 'paese reale'». Ibidem, pagg. 8-9. 105

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