Nord e Sud - anno XIX - n. 148 - aprile 1972

Manlio Di Lalla politica 51 , Croce accusò di « cretinismo filosofico» Gentile, per il tentativo di quest'ultimo di conciliare ecletticamente politica e filosofia. Nel 1924 Croce prese poi posizione aperta contro lo Stato etico, mentre rivalutava la funzione politica dei partiti, i quali non erano più paragonati a dei generi letterari 52 • Dal 1925 al 1929, in uno serie di scritti, Croce valorizzò anche in sede teoretica la funzione del liberalismo 53 , presentato come l'emanazione dello storicismo immanentistico, come libera gara dialettica dei partiti politici, che, pur non coincidendo ciascuno di essi con l'ideale liberale, contribuivano tuttavia a realizzarlo. Con questa precisa angolazione critica, Croce aveva stabilito le premesse sia per una polemica a fondo contro l'attualismo, sia per la sua posizione originale nei confronti delle frange borghesi dell'antifascismo, sia infine per una graduale compenetrazione tra il giudizio logico e il giudizio pratico. Per quanto riguarda i rapporti di Croce con l'attualismo durante la vicenda fascista, Gennaro Sasso ha acutamente scritto: « Per questa via, considerando nella sua interezza l'arco del suo pensiero, sembra quasi naturale concludere che tra la grande stagione speculativa culminata nella definitiva redazione dei primi tre volumi della Filosofia dello Spirito e i drammatici ultimi anni della sua vita, sta un lungo periodo in cui l'interesse del filosofo si diresse piuttosto all'illustrazione dell'impotenza storica dell'attualismo e alla trasformazione della 'filosofia dello spirito' in vissuta storiografia che non al formale controllo dei fondamenti ultimi del sistema » 54 • La polemica crociana contro l'attualismo gentiliano fu diretta dunque a dimostrare l'incapacità creativa di questo sul terreno della storiografia. Croce volle colpire dell'attualismo alcuni dei connotati che egli riteneva fondamentali. E cioè ìl connotato dello Stato etico, con il sottinteso panlogismo attivistico, la critica gentiliana al liberalismo come prodotto delle correnti utilitaristiche del Settecento e dell'Ottocento, il fascismo, come la continuazione del vero liberalismo, e cioè come l'erede della statualità positiva del Risorgimento. 51 Lo scritto del Croce, Contro la troppa filosofia politica, è contenuto in Cultura e vita morale, 1926, pagg. 244-248. Laterza. 52 Cfr. NORBERTO BoDBIO, Benedetto Croce e il liberalismo, cit., pag. 215. 53 Diversi sono gli scritti del Croce che si incentrano sulla motivazione dialettica del liberalismo in quel periodo. I più importanti sono: Il presupposto filosofico della concezione liberale, Contrasti d'ideali politici in Europa dopo il 1870; Liberismo e liberalismo; Stato e Chiesa. in senso ideale e la loro perpetua lotta nella storia. Questi articoli sono contenuti nel saggio Aspetti morali della vita politica (1928), oggi in Etica e politica, Laterza, 1945, pagg. 284-353. 54 Per un'interpretazione di Croce, in Passato e presente nella storia della filosofia, pag. 76, Laterza, Bari, 1967. 102

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