Sildtirot· provincia autorzoma o Regione? un gruppo di giovani, per lo più liberi professionisti, avvocati, medici e commercialisti. Alcuni di essi hanno, terminato da non molto i p•ropri studi universitari in Austria (Graz o Innsbruck) o in Italia (Padova o Bologna); spesso hanno fatto le loro prime esperienze politiche nell'organizzazione studentesca universitaria (Siidtiroler Hochschiilerschaft) autonoma della SVP, scontrandosi, a volte anche violentemente, co,n la linea ufficiale del partito. Questi gio,vani, allenati alla dialettica e al dibattito politico interno, innovatori e prep-arati a sostenere a fondo le lo,ro idee che, in una visione più moderna dello sviluppo socio-economico della patria tirolese, raccolgono stima e consenso non solo tra i coetanei ma anche tra i più giova11i ed i ceti più colti ed intellettuali, sia di lingua tedesca che di lingua italiana. Questo rinnovamento di quadri (tipico ad esempio qua·nto è a,vvenuto a Merano) non è stato certamente frutto del caso, ma determinato da una presa di coscienza piì1 moderna e democratica del ruolo e della funzione del partito da parte della maggioranza del gruppo di lingua madre ted·esca, in una situazione sociale in lenta seppur costa11te evoluzione, dal conseguime11to di una più larga autonomia provinciale, dalla fine del monopolio di rappresentanza politica del gruppo di lingua tedesca che aveva la SVP. Cosi la strada scelta da Magnago appare ancora la più realistica e valida, quella che meglio si attaglia a una società che vuole progredire ma senza scossoni rivoluzionari, come vorrebbero invece i battaglieri studenti dei gruppetti contestatari di estrema sinistra, tedeschi ed italiani (v. ad esempio l'occupazione del liceo di lingua tedesca di Bolzano). Una politica moderata che porti ad u11a pacificazione degli animi, imponga un rinnovamento d'idee e di quadri all'interno del partito, proponga all'attenzione di tutti, tedeschi, italia11i e ladini, uomini nuovi capaci di gestirla. Comunque, molti problemi permangono aperti. Per quanto riguarda in primo luogo l'assetto interno del partito, la politica di lento rinnovamento proposta da Magnago urta con gli interessi della forte minoranza, oltre il 40% di voti all'ultimo congresso (1971), che puntava molto sul rifiuto del « pacchetto », o sulla lentezza del Parlamento nell'approvarlo, per riaccendere con una violenta fiammata i mai definitivamente sopiti sentimenti separatisti. È vero che il più acceso rappresentante e. fautore di questa politica, l'on. Dietl, già noto perché sospettato di avere mantenuto stretti collegamenti con i gruppi terroristici d'ispirazione pantedesca, è stato espulso dal partito (prç>vvedimento gravissimo per la SVP e che molti, trattandosi anche di un parlamentare, dubitavano che potesse essere preso nei suoi confronti, data la posizione di forza che Dietl aveva quale indiscusso leader oltranzista) per aver in Parla- · 97 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==