Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Alf anso Scirocco impadronirsi del potere, non intendevano mettere in_discussione la legittimità del governo Badoglio e dei funzionari da esso 11ominati, a Napoli si chiese la immediata sostitt1zione del prefetto Soprano e delle principali autorità cittadine 5 , e il CLN il 7 ottobre propose al ministro Piccardi la nomi11a alla prefettura di un alto commissario con pieni poteri, facendo il nome di Giulio Rodinò 6 • Sulla questione del prefetto il governo non cedette: Soprano, troppo co1npromesso, si mise in congedo, e la importante carica restò praticamente scoperta per un 1nese; finalmente ai primi di novembre fu posto a capo della provincia il prefetto di carriera E11rico Cavalieri, napoletano, che aveva già retto Bari e Palermo. Il Comune invece restò affidato al ·Commissario Solimena, al quale, però, fin dal 6 otto,bre fu affiancata una Giunta designata dal CLN 7 ; nell'Amministrazione provinciale al commissario, prefetto Nicola Trifuoggi, furono affiancati Luigi De Filippis come vice-preside, Leopoldo Rubinacci e Mario Salerno 8 • Intanto i partiti usciti dalla clandestinità si andavano riorganizzando; con l'Italia tagliata in due Napoli, la città più importante del territorio liberato, era il centro politico più attivo, anche se per ragioni militari non poteva essere la sede del governo, e a Napoli si formarono le direzioni dei partiti, piì1 o meno strettamente collegate con gli organi che agivano cla11destinamente nei territori controllati dai tedeschi 9 • L'azione politica non era facile per i limiti imposti dallo stato di guerra e dalle autorità « alleate >), che aggravavano le difficoltà insite nel ritorno alla vita democratica dopo una dittatura ventennale; anche l'azione dei ricostituiti sindacati era intralciata. La stessa propaganda incontrava ostacoli materiali: per la penuria di carta a Napoli dal 4 ottobre fu pubblicato un solo q1.1otidiano, diretto da Emilio Scaglione e Paolo Scarfoglio, il « Risorgimento », in formato ridotto, che assolse soprattutto compiti di informazione. La polemica pol~tica si accentrava sulla opportunità di collaborare col re, considerato co1nplice del fascismo, e col generale Badoglio. Tra i partiti non c'era unità di vedute, perché alcuni desideravano in ogni 5 Cfr. l'articolo di E. SCAGLIONE, I o accuso, sul numero straordinario del « Roma » del 1 ° ottobre. 6 Si veda la lettera di V. Arangio-Ruiz a M. Florio, Napoli 11 ottobre 1943, conservata dall'avv. Florio. 7 . I sub-commissari furono Gino Bergami, Gustavo Ingrosso, Mario Palermo, L. R. Sansone, Enzo De Liguoro, Mario Florio, Mario Riccio, A. R. Iervolino, Vincenzo Ingangi, Salvatore Rollo. 8 Cfr. «Risorgimento» (13 novembre e 16 dicembre 1943). 9 Notizie sulla ricostituzione dei partiti, su assemblee ed elezioni di organi direttivi sono sul <<Risorgimento», ottobre-novembre-dicembre 1943. Cfr. inoltre P. ScHIANO, op. cit., p. 83 ss.; B. DEGNI, I cattolici di Napoli nella vita politica del paese Napoli 1970, p. 68 ss. ' 94 Bibiiotecaginobianco

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