Napoli 1943-1953 tante dell'Associazione Combattenti e di uno dell'Associazione Mutilati 3 . Il primo atto ufficiale del CLN fu un manifesto alla cittadinanza, pubblicato dal « Roma » in un numero straordinario del 1 ° ottobre, in cui si offriva all'esercito delle Nazioni Unite « il volontario concorso armato per l'espulsione dell'invasore e la necessaria collaborazione amministrativa jntesa ad assolvere e facilitare il compito a cui da questo momento ciascuno deve accingersi con fede, con tenacia, con disinteresse: la ricostruzione, che ha un dt1plice volto: il risorgere della materia, ma, sopra ogni altra cosa, la rinascita dello spirito nella grande, sacra luce della libertà ». La situazione mateiriale era gravissima: la città era senza acqua, senza elettricità, senza gas, i viveri scarseggiavano, i collegamenti urbani ed extra-urbani erano interrotti, gli stabilimenti industriali erano distrutti, molti edifici erano stati colpiti dai bombardamenti, le condizioni igieniche erano pessime ed ai primi di ottobre si ebbe una epidemia di tifo petecchiale. Mentre erano in corso le operazioni belliche ed il fronte restava stabilizzato sul Garigliano fino alla primavera, Napoli, col suo porto, rimaneva una base militare jmportantissima; perciò gli anglo-americani intendevano tenerne sotto controllo la vita politico-amministrativa. In Campania, come nelle altre regioni liberate dal loro esercito, gli « alleati» installarono l'A.M.G.O.T. e il comandante regionale, il colonnello Hume, cercò di provvedere ai bisogni urgenti della popolazione facendo distribuire viveri e medicinali ed avviando il ripristino dei pubblici servizi 4 • Per il mantenimento dell'ordine pubblico e l'inizio dell'opera di ricostruzione gli « alleati » desideravano la collaborazio11e delle autorità italiane, rimandando ad altro ten1po ogni radicale rinnovamento delle istituzioni e del personale; ma la conservazione degli ordinamenti fascisti ed il mantenimento ai loro posti dei funzionari « badogliani » che avevano collaborato coi tedeschi implicava un ri11vio della lotta politica che il CLN non trovava utile. Così, mentre gli anglo-americani, sia per evitare che i contrasti tra i partiti turbassero il paese, sia perché ritenevano la monarchia un baluardo contro eventua]j tentativi comunisti di 3 I verbali delle sedute del CLN sono conservati, e sono attualmente custoditi dall'avv. Rosalbino Santoro, ma cominciano dal 17 dice!Ilbre 1943, perché il primo volume è andato smarrito; non sono, quindi, rièordati i nomi dei membri designati nell'ottobre, né ci è stato possibile trovare documenti che li attestino. Dai verbali risulta che dopo il 17 dicembre '43 parteciparono alle sedute oltre 50 rappresentanti dei partiti e delle due associazioni; presidenti · del CLN furono successivamente Vincenzo Arangio-Ruiz, Gennaro Fermariello e Giovanni Lombardi. 4 Al governo italiano installato a· Brindisi gli anglo-americani avevano concesso il potere solo sulle provinc·e di Brindisi, Lecce, Taranto e Bari; le altre erano amministrate dall'A.M.G.O.T. (Allied Military Government of Occupated Territory). 93 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==