Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Alf anso Scirocco nista, partito socialista, partito repubblicanC? e p~rtito d'Azione, u11a nuova for1nazione sorta durante il vente11nio ); accomt1nati dal desiderio di portare anzitutto l'Italia fuori della guerra. Anche a Napoli fu stabilito un accordo e nell'agosto fu formato un « Comitato dei partiti antifascisti », tra i cui dirigenti furono Ruggero De Ritis, Mario Palermo, Ugo Rodinò, Giovanni Porzio, Alfredo Parente, Claudio Ferri. Mentre l'eliminazione dei fascisti dalle cariche amministrative, dalla direzjone degli enti pubblici, dalla direzione dei qt1otidiani stava portando gli esponenti democratici alla guida della città, gli avvenimenti seguiti all'8 settembre costrinsero di nuovo alla clandestinità gli antifascisti napoletani. Intanto i partiti democratici a Roma avevano deciso di costituire i « Comitati di Liberazione Nazionale », allo scopo dj prendere l'1niziativa della lotta contro i tedeschi ed asst1mere il governo dei territori occupati pri1na dell'arrivo degli anglo-americani. A Napoli l'invito a formare il CLN, portato da Filippo Caracciolo, suscitò molte perplessità, perché non si vedeva con qt1ali forze si potessero scacciare le truppe tedesche prima della venuta degli « alleati ». La collaborazione fra gli esponenti dei vari partiti, pur non pone11dosi su un piano di maggiore organicità, diede i suoi frutti durante le Quattro Giornate. A Palazzo Bagnara, sede dell'Associazione Combattenti (di cui ai primi di settembre era stato nomjnato commissario l'antifascista Gennaro Fermariello) si stabilì un centro per la raccolta e l'impiego contro i tedeschi dei militari sbandati affluiti a Napoli ed ivi gli esponenti a11tifascisti si raccolsero e discussero i problemi che sorgevano ora per ora 2 • A Palazzo Bagnara il 30 settembre si riunirono i rappresentanti dei partiti antifascisti e si incontrarono con un membro del gabinetto Badoglio, il ministro Piccardi, al quale proposero provvedimenti straordinari (tra cui la sostituzio11e del prefetto Soprano), che il ministro ritenne di non poter adottare. In quella occasione la generica intesa dei partiti democratici sfociò nella formazio11e del CLN, che si organizzò ai primi di ottobre con la designazione trfficiale di due rappresentanti di ciascuno dei sei partiti già ricostituiti (democratici cristiani, democratici del lavoro, comun1sti, socialisti, liberali, azionisti), di un rappresen2 In un manifesto del 30 sette1nbre Guido Rodinò, come vice-comrnissario dell'A sociazione Combattenti, invitò i « con1battenti di tutte le guerre » a presentarsi a Palazzo Bagnara; in calce Mario Florio, a nome del « Fronte Nazionale, costituito da tutti i partiti politici antifascisti », espresse la sua adesione all'invito. Il manifesto era stato formulato dopo una discussione nella quale era stata respinta la tesi di effettuare una discriminazione a carico dei combattenti d'Africa e di Spagna (il facsimile del manifesto è in Un uomo e un'idea. Documentazione della vita politica di Giulio Rodinò, a cura di G. DEURINGER, E. FIORE, M. Ro:JINÒ, Napoli 1956, tra le pp. 196 e 197). 92 Bi01iotecaginobianco

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