Argome11ti questioni di natura finanziaria, che a questo livello giocano probabilmente un ruolo fo11darnentale: un insediamento con tali caratteristiche produttive è oggetto di agevolazioni ancora più elevate da parte della Cassa per il Mezzogiorno e degli Enti per lo sviluppo. Similmente, a questo livello appaiono 1neno decisive alcune limitazioni di ordine fisico· poste dall'ambiente. Risulta ad esempio cl1e la Fiat non ha considerato in misura sufficiente l'adeguatezza dei te1Teni destinati ai 11uovi stabilirr1enti, il problema della pendolarità, ed altri fabbisogni infrastruttt1rali, per i quali esisteva la certezza di tempestivi approntamenti da parte della Cassa. L'esempio pit1 macroscopico è forse quello di Lecce. Lo stabilimento è ubicato ovviamente fuori dell'abitato, n1a su un terreno dalla morfologia e dal cìima decisamente sfavorevoli. Lo sforzo cui è sottoposta la mano d'opera per raggiungere il luogo di lavoro· è notevole, soprattutto a causa del clima in gran parte dell'anno estremamente caldo, con la consegi.1enza di una riduzione del rendimento sul lavoro e con la riproposizione della ten1atica rivendicativa sindacale sulla base di quella « disagiata sede », già esplosa a Termini Imerese. • Per concludere riteniamo che non esista110, alla base delle decisio11i della Fiat, moventi di decentramento che no11 siano riconducibili alla stagnazione prod11ttiva determinata dalle lotte operaie ed alla difficoltà di recupero derivante dal grado di massificazione operaia, da un lato, e dalla complessità del ciclo, dall'altro: il tutto subordinato alle agevolazioni creditizie. Altre interpretazioni non solo implicherebbero un discorso di congettura, ma si scontrerebbero con le illazioni ricavate dalle dichiarazioni rese alla Camera ( davanti alla Commissione Industria) cla Agnelli meno di due an11i prima delle decisioni di investimento : a quel tempo Ag11elli non prevedeva affatto insediamenti riel Mezzogiorno con caratteristiche tecnologiche e merceologiche analogl1e a quelle degli stabilimenti del Nord. Ma in seguito i programmi mutarono radicalmente. L'analisi dei fattori di localizzazione, non scontrandosi con queste affermazioni, può invece confer~are una conclusione econ~omica e politica insoddisfacente per il Mezzogior110, nei termini i11cui i nuovi investimenti non apportano n11ove capacità impren·ditoriali né assumono un ruolo motore decisivo per una cresce11te industrializzazione delle regio.ni del Sud. Schematizzando i punti sin quì analizzati, si può affermare che: - i 11uovi impianti della Fiat, non abbisognando di economie esterne, non si· integrano in un tessuto pro,duttivo già esistente, né si prevede per i prossimi anni che dalla loro presenza derivi un benefico riflesso sull'apparato produttivo locale. L'indipendenza dei nuovi stabi89 Bibiiotecaginobianco
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