Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Argon1enti Quanto alla crisi generale che investe la tecnologia i11 uso nell'azienda automobilistica nel suo complesso, fondata sull'uso parcellare della forza-lavoro, i pro·duttori debbono affrontare l'alternativa: ·superare l'attuale stadio puntando verso una maggio~e automazione o dislocare le lavorazioni in aree sottosviluppate. La larga disponibilità, soprattutto nel Mezzogiorno, di mano d'opera dequalificata, insieme alla graduale diminuzione della popolazio,ne agricola ed alla persistente sottoccupazione e ·disoccupazione stn1tturale, sembra co-nsentire alla Fiat di optare nel secondo senso, e di proseguire nella via dell'accennata « politica » che, pur se 01 bsoleta, co·nsente di trarre, a medio ter1nine, i vantaggi più consistenti, in luogo di una costosa ristrutturazione degli organici tecn.ici. Tra i numerosi fattori storico-cultt1rali-sociali che hanno determinato nel Mezzogiorno la ridotta formazione professionale e la scarsa mobilità settoriale dei lavoratori, ve n'è uno che risulta decisivo: l'esistenza nel Sud di formazioni sindacali operaie me110 forti ed organizzate di quelle settentrionali, dotate cioè di minore capacità politica e river1dicativa. Basta considerare le differenze di ore-lavoro perse per conflitti sindacali rispettivamente nelle regioni meridionali e nelle zone più avanzate del Nord. Data l'inesistenza di dati disaggregati a livello settoriale ci riferiremo al numero dei lavoratori dipendenti dell'industria n1anifatturiera nella sua intierezza; risulta, a titolo di prima approssimazio,ne (si dovrebbero considerare altri paran1etri, quale ad esempio· il numero di ore complessivamente lavorate), corne il numero di ore perse per lavoratore nel Sud sia decisamente inferiore, salvo l'eccezione abruzzese del 1968, a quello torinese e milanese. È la conferma dell'esistenza di una mano d'opera meno esasperata dai disagi ambientali e meno agguerrita sotto il profilo sindacale. ORE-LAVORO PERSE PER CONFLITTI SINDACALI ore perse per addetto 1967 1968 1969 Piemonte 4,0 7,3 45,6 Lombardia 5,4 6,8 32,3 Abruzzi 2,7 9,1 11,8 Molise 0,8 1,3 Campania 2.3 4,6 14,9 Puglia 0,8 2,9 16,4 Lucania 1,7 2,3 5,4 Calabria 0,4 0,8 3,9 Sicilia 1,7 5,5 9,2 N.B. Le cifre sono ottenute mediante elaborazione dei dati desunti da: ISTAT, Annuario di statistiche del lavoro e dell'emigrazione, 1968, 1969, 1970. 87 ' Bibiiotecaginobianco

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