Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Sergio Conti idrico è coperto in modo soddisfacente, co1~1e d'aitronde lo è per gli altri comprensori non diretta1nente interessati agli insediamenti suddetti; il che dimo•stra l'inesistenza di un vincolo di tal genere a condizionare le scelte ubicative. Per un maggior dettaglio, co1nt111que,è da rilevare come gli altri impianti adriatici di Vasto e Termoli siano, approvvigionati rispettivamente da un acquedotto per uso industriale con derivazione delle acque dal fiume Trigno, e con la raccolta di acque dall'invaso di Ponte Lisciane. Sempre a Termoli, il Co11sorzio· locale, grazie ad uno stralcio del progetto dell'acquedotto i11dustriale, ha in corso di costruzione opere di presa provvisoria, impianto di deca11tazione e trattamento per acque industriali e rete di distribuzio•ne ai vari stabilimenti. Infine, mentre l'impianto· di Sulmona si avvale dei prelievi dal collettore del Fucino, il fabbisogno dell'agglomerato di Termini Imerese è soddisfatto mediante la captazione delle sorgenti Brocato e Fontanafredda, alle quali poi si unisce l'invaso sul fiume S. Leonardo. 5. La n1ano d'opera. - Rima11e da considerare il peso dei fattori relativi alla mano d'o,pera, cioè l'incidenza delle variazioni geografiche di disponibilità e costo· della forza-lavoro· (con annesse le varie sfaccettature del problema, quali la dinamica salariale, la disoccupazione, i conflitti di lavoro ed i movimenti demografici). È noto che a tutt'oggi esistono in Italia notevoli differenze geografiche nei livelli salariali. Tali disparità andranno sempre più riducendosi, dato l'aumento della mobilità spaziale dei lavoratori; d'altra parte la grande azienda trova scarso incentivo nei bassi salari di certe aree, poiché già oggi paga salari nettamente superiori di fatto ai minimi di zona e parificati a q11elli in vigore negli stabilimenti principali. Ciò vale particolarmente per la Fiat, le cL1iretribuzio11i risultano più elevate non solo· rispetto alla inedia nazionale. ma anche rispetto a quelle vige11ti presso le altre azier1de dello stesso settore. Per conseguenza, il fattore « variazione geografica dei salari » tende ad assumere un peso quanto mai subordinato. Viceversa il pro·blema della forza-lavoro sembra avere esercitato un peso determinante e preponderante nelle scelte territoriali (a livello glo·bale del processo di specializzazione territoriale e no11 di singole aree), nella misura in cui ha portato l'azienda ad affacciarsi su un mercato del lavoro meno prosciugato ed esasperato di quanto risulti essere qL1ello torinese, ed a cambiare i termini di quella « politica della mano d'opera », cl1e nei decenni precedenti aveva portato all'inserimento nelle lavorazioni meccaniche torinesi di un'alta percentuale di immigrati ex-agricoli e neo-urbanizzati. 86 Bit:>ioI tecaginobianco

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