Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Argonienti Così, mentre lo stabilime11to della Sicilfiat può avvalersi ·dei giacimenti di Gagliano Castelferrato, gli altri complessi produttivi risultano ubicati nelle dirette vicinanze di bacini praticamente inesauribili (come nel caso di Termoli e Vasto) o lambiti da metanodotti che si collegano direttamente ai giacimenti. A pro·posito della larga disponibilità di metano nelle province di Chieti e Campobasso, è da rilevare come, per la utilizzazione della stessa in loco, sia prevista una notevo,le riduzio-ne del prezzo, in seguito alla legge 26 giL1gno 1965, n. 717. 4. Disponibilità idriche. - Più complesso appare invece il problema dell'approvvigionamento idrico per uso, industriale. Se la scarsa disponibilità è risultata e risulta essere una delle cause principali cli rallenta1nento dello sviluppo di ampie zone, per contro all'interno degli agglomerati industriali la fornitura appare sufficiente (pur con alcune eccezioni) a soddisfare le esigenze degli impianti insediati. A confermare per un altro verso l'esistenza in un'area di uno o più nuclei di industrializzazione concorre dunque quest'altra realtà, essenziale ed insostituibile ai fini ·di ogni processo produttivo. La situazione in questo senso• non si discosta 1nolto da un agglomerato all'altro, o almeno non in misura tale da influenzare in misura decisiva una scelta ubicazionale. Si pensi alla realtiva scarsità idrica del polo brindisino, che non ha peraltro indotto la Fiat a escludere la possibilità di un proprio insecliamento nell'area, pur con ritardi nella costruzione degli impianti. La scarsezza delle disponibilità idriche ha costituito comunque una grave strozzatura per lo sviluppo industriale non solo di Brindisi, ma dell'intera regione pugliese. Il problema è rimasto insoluto fin tanto che sono mancate le indt1strie per forzarne, con le loro esigenze, la soluzione. Tale soluzione si configura con i programmi di integrazione dell'Acquedotto Pugliese, che, mentre interessa la parte meridionale della regione, servirà alla distribt1zione (entro il 1973-'7 4) delle acque trattenute dalla diga del Pert11sillo, e successivamente di quelle del sistema del Sinni. In attesa di raggit1nge;re tale obiettivo, per l'agglomerato industriale di Brindisi è in corso l'utilizzazione delle acque del Cillarese per integrare quelle reflue della città, opportunamente trattate, nonché l'acqua marina dissalata. L'acquedotto pugliese, una volta ultimato, raggiungerà Bari e gli agglomerati limitrofi;· nel frattempo servirà Lecce mediante una sua derivazione con serbatoio d'accumulo e distribuzione. Va a.ggiunto che le esigenze sia di Bari che di Lecce sono, già attualmente soddisfatte mediante pozzi trivellati nella falda carsica basale e la rete di smaltimento .delle acque reflue e piovane. Negli altri agglnmerati, sedi di stabilimenti della Fiat, il fabbisogno 85 Bibl-iotecaginobianco

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