Argomenti sullo sviluppo in generale, sugli investimenti e sull'occupazione. A breve periodo, questi fattori risultano estremamente sfavorevoli al Mezzogiorno, giacché viene a ridursi ulteriormente la crescita indotta di aziende minori. E questo in termini di scarsa diffusione geografica delle unità produttive, per cui i fornitori piccoli e medi e gran parte delle lavorazioni meccaniche continueranno ad essere concentrate nel Torinese. I legami produttivi tra la Fiat ed i suoi fornitori, territorialmente vincolati al triangolo nord-occidentale, si risolvono al di fuori di questo triangolo· ed in particolare nel Mezzogiorno, a livello di grandi gruppi e di imprese di dimensioni già rilevanti, con una capacità produttiva ed una propria -politica di investimenti, e per contro, in molti casi, relativamente indipendenti dall'organizzazione del Gruppo·. Esempi significativi: la Gallino, che allo stabilimento napoletano ha aggiunto quello di Marcianise (Caserta) con la produzione di volanti di guida, particolari plastici per cruscotti, cuscini e schienali per auto; la Carella, con le filiali di Napoli e Catania; la Fren-Do Sud; la Cromodora; la CEAT; e soprattutto la RIV-SKF, che già da alcuni anni ha dato inizio ad una politica di espansione nel Mezzogiorno·. Strettamente legata alla Fiat, oltre che finanziariamente, anche sotto il profilo della produzione (essendone la maggiore fornitrice), già nel 1956 la RIV-SKF aveva iniziato la produzione di cuscinetti a sfere a ·Cassino (ora sede del maggiore impianto automobilistico della Fiat nel Sud), decidendo tre anni do-po un ampliamento dello stabilimento. Nel '69, in concomitanza con le prime attuazioni dei programmi della Fiat, ancora la RIV-SKF firmava con il Consorzio per l'area i11dustriale di Bari la convenzione che prevedeva la costruzione in loco di un impianto dalla capacità produttiva di 70.000 cuscinetti al giorno. Si tratta nel complesso di iniziative che, sebbene in parte legate al decentramento territoriale del Gruppo torinese, recano con sé una buona dose di indipendenza nella produzione, tra l'altro legata all'esister1za dell'Alfa Sud, ai programmi IRI ed EFIM (la Firestone Brema e l'IVI sono esempi lampanti). Concludendo, benché nel Mezz'ogiorno esista una certa capacità diffusiva delle piccole fornitrici e sub-fornitrici della Fiat, la loro presenza è spesso accompagnata da quell'indipendenza propria della grande im-. presa, e, contemporaneamente, dalla già riscontrata scarsità di effetti indotti sull'industria locale. Secondo un'ottica prettamente aziendalistica, ne discende pertanto come una grande impresa, nel nostro caso la Fiat - che, oltre a produrre soprattutto per m~rcati esterni all'area in cui viene costruito un nuovo impianto, porta nei nuovi complessi delle caratteristiche pro81 Bibiiotecaginobianco
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