Argomenti nuovi impianti l1an110 a loro volta co11tribuito, ed in quale n1isura, a]la ristrutturazione dell'assetto stesso. Non sembra che il preesistente tessuto prodL1ttivo abbia avuto peso per quanto riguarda le localizzazioni dei nuovi impianti. Tutt'al più esso può aver contribuito in misura secondaria, cioè nel risolvere scelte alternative tra un'area ed un'altra, fra un n1ercato e quello vicino; ma ciò dopo la decisione originaria. Questo si spiega innanzi tutto considerando la dime11sione degli impianti e le loro caratteristiclìe prodL1ttive. Un tal genere di impianti non necessita infatti in modo assoluto delle interdipendenze settoriali a monte del ciclo di produzione. Quasi tutti i complessi che la Fiat sta costruendo nel Mezzogiorno godono di una propria autonomia produttiva, derivante dal legame con gli altri impianti societari, torinesi e meridionali. Gli stabilimenti di n1011.taggio per autovetture di Cassino, Termoli e Termini Imerese sono alimentati dai pezzi prodotti in gran parte alla Mirafiori ed a Rival ta; l'assemblaggio, la verniciatura, il collaudo finale, sono operazioni relativamente autonome; l'esistenza di attività a monte può essere richiesta per alcuni c01nponenti secondari, che non si esclt1de provenga110 essi pure da fornitori settentrionali. Lo stesso ·discorso può ripetersi per gli stabilimenti di Bari e di -Lecce, dove le officine prodL1ttrici di carrelli elevatori e macchine per movimento terra ricevono la maggior parte dei componenti, corztainerizzati, da altri complessi del Gruppo. Ad eliminare gran parte dell'influenza che possono esercitare imprese locali co11tribuiscono inoltre i rimane11ti impianti progettati dalla Fiat per il Sud (quelli di Vasto, Sulmona e le officine SOB di Bari), i quali completano in parte il ciclo di produzione, fornendo agli stabilimenti di montaggio componenti primari come i gruppi 1neccanici ad alto contenuto tecnologico, scatola-guida e parti elettriche. L'impianto sulmonese, i11 particolare, sarà probabilme11te l'unico fornitore per il Sud di scatole per lo- sterzo, complessi leveraggi ed altri particolari meccanici; ed è pertanto destinato ad assurnere un ruolo importante per la regolare attività del Gruppo. · A confermare quanto abbiamo detto sarà opportuno richiamarsi ancora al tessuto produttivo esterno. Gli stabilimenti a maggiore inte11sità di lavoro, che sono tra l'altro quelli di maggiori dimensioni, risultano localizzati per lo più all'interno di comprensori dove la presenza dell'i11dustria metalmeccanica è irrilevante. L'esempio di Termoli, come quello palermitano,· sono significativi. Se si co11sidera poi l'i1npianto di Lecce, si può constatare come _l'assetto produttivo del locale Consorzio rappresenti uno dei casi limite in fatto di arretratezza del settore in questione. 79 Bibiiotecaginobianco
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