Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Sergio Conti « nuclei di industrializzazio·ne », nell'ambito territor~ale della Cassa per il Mezzogior110 .. Non a caso tutti gli in1pìanti: che la Fiat ha progettato per il Sud sorgono all'interno di qt1este « aree » e « nuclei >>, beneficiando di conseguenza delle maggiorazioni di credito agevolato e di contributi a fondo perduto previsti per gli investiìnenti nelle « aree » e nei « nuclei ». Le stesse delibere del CIPE; dell'8 gen11aio 1970 e del 29 aprile 1971, sembrano garentirle le agevolazioni massime previste dalla legislazione speciale. Posta questa prima condizione oggettiva delle decisio11i di investi1nento, cercheremo di verificare l'esistenza di vincoli determinati così dall'ambiente come dal tessuto sociale e produttivo e di chiarire in qual modo i complessi produttivi si inseriscono nell'assetto geo-economico delle zone interessate, esaminando i fattori di localizzazione ai quali si è già accennato. l. Assetto produttivo. - Considereremo in primo luogo, come fattore di localizzazione, l'assetto produttivo preesistente e l'impatto che i nuovi impianti producono sullo sviluppo industriale del Mezzogiorno. Il discorso si riferirà, logica111ente, alla sola industria metalmeccanica, sia perché legata alla produzione automobilistica, sie percl1é, nella sua qualità di settore trainante, rappresenta il primo settore di intervento segnalato dal Comitato dei l\1inistri per il Mezzogiorno. La crescita dell'industria meccanica è infatti caratterizzata da un processo di evoluzione autoaccumulativo, nel quale giocano 11n ruolo decisivo le interdipendenze settoriali, che rendo·no spontaneo uno sviluppo successivo; e questo, come è noto, può raggiu11gere livelli soddisfacenti solo se è accompagnato dalla proliferazione delle piccole e medie imprese. Se si considera la proporzione fra le aziende meccanicl1e e metallurgiche e le altre insediate nel l\![ezzogiorno, prese nella loro globalità, le prime risultano in netta 1ninoranza. Anche la loro consistenza complessiva risulta assai modesta, soprattutto nelle aree più arretrate: così nel Molise, serbatoio di mano d'opera per aree più dinamicl1e. Non a caso l'impianto della Fiat di Termoli è soltanto una catena di montaggio, per la quale è sufficiente una mano d'opera dequalificata. Da uno· sguardo d'assie111e si può ancora notare la presenza di alcune « isole » metalmeccaniche all'interno del triangolo Bari-Brindisi-Taranto, nel Napoletano e nella zona compresa fra Roma e Latina; nonché altri poli litoranei, che per ragioni diverse hanno conosciuto un decollo più rapido. In questo quadro, si tratta di stabilire se l'assetto prod11ttivo esistente può aver influenzato le decisioni di localizzare in determinate aree nuovi impianti della Fiat e tentare di accertare se questi 78 Bibiiotecaginobianco

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