Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Vittorio Barbati in primo luogo, dagli investimenti delle i~prese. americane all'estero. Ciò significa che, se diminuisse il volù1ne di tali investimenti, l'onere del n1antenimer1to delle forze americane nel ·vecchio continente diverrebbe più sopportabile per gli Stati Uniti, perché il vantaggio cl1e ne ritrarrebbe la bilancia dei pagamenti potrebbe in un certo modo compensarlo. Certo, le relazioni fra i problemi monetari ed i problemi economici presentano, anche sul piano delle conoscenze teoriche, molti punti oscuri, molti interrogativi, n1olti aspetti inesplorati. E ciò vale, in particolare, per gli effetti degli investimenti americani al1' estero. Q1.1esti investimenti, di solito, si dirigono verso paesi già svilu.ppati. Le imprese non sono degli organismi assistenziali: investono dove trovano, o ritengono di trovare, validi motivi di convenienza. Perciò, all'esborso di dollari « t1fficiale », d~ovuto alle spese militari ed agli aiL1ti ai paesi sottosviluppati, si aggiunge l'emorragia provocata dagli i11.vestimer1ti delle imprese, finanziati in genere con il trasferimento di dollari nelle riser,,e delle ba11che centrali e nei conti dei privati e delle banche, ·ossia con operazioni di indebitamento a breve termine. Il problema non sarebbe tanto importante se l'entità di tali i11,,estimenti fosse esigua. Ma essi ascendono ormai a decine di miliardi di dollari - una forte quota dei quali si è localizzata in EL1ropa - e rappresenta110 quindi un fattore di notevole turbamento non solo della bilancia americana dei pagamenti, ma anche del sistema monetario internazionale. Né è da escludere la loro influenza sulle tensioni i11flazionistiche che, anche per altri motivi, travagliano attualmente i paesi più sviluppati. A ciò si aggit1nge che, aln1eno per la quota che riguarda le industrie ma11ifatturiere, gli in,,estimenti america11i all'estero contribuiscono ad appesantire le voci passive della bilancia commerciale USA, perché molti prodotti di filiali estere di imprese americane ve11gono « esportati » negli Stati Uniti. E questa sottrazione di risorse che viene effettuata a danno dell'economia americana si trad11ce probabilmente in un ulteriore aggravio per la finanza pubblica del paese, per la necessità di compensare, soprattutto mediante il bilancio federale, i mi11ori investimenti « interni » delle imprese. Né si può escludere che questo contribuisca a determinare quei fenomeni, indubbiamente piuttosto « strani », di « inflazione-stagnazione », che da un po' di tempo hanno luogo nell'economia americar1a, e che provocano anche importanti e non certo positive conseguenze nel campo dell'occupazione. 70 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==