Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

La sicurezza europea domani di Vittorio Barbati ARGOMENTI Il 22 gennaio 1972, nel « Salone delle rappresentanze» del palazzo d'Egmont a Bruxelles, nasce ufficialmente - con la firma dell'atto di adesione alla CEE della Gran Bretagna, della Danimarca, dell'Irlanda e della Norvegia - l' « Europa dei Dieci ». Si chiude così un lungo periodo di tentativi e di contraddizioni e si apre un nuovo capitolo, con nuovi problemi, nuove prospettive, nuove incognite. Che cosa rappresenta, o può rappresentare, questo evento che da molti è stato giustamente definito « storico »? L'accordo di adesione che ha trasformato l'« Europa dei Sei » nell'« Europa dei Dieci» è essenzialmente un accordo economico. Esso prevede, dopo un periodo transitorio di alcuni anni, l'estensione, ai nuovi quattro membri, delle disposizioni comunitarie della CEE (Comunità Economica Europea), della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio) e della CEEA (Comunità Europea dell'Energia Atomica, o EURATOM). Questi, nelle grandissime linee, i suoi caratteri. Ed anche i suoi limiti: l'accordo non introduce infatti nessuna formula veramente nuova, non fa compiere nessun passo avanti nel campo istituzionale. Certo, se si tien conto delle enormi difficoltà che è stato necessario superare, il risultato costituisce un fatto di enorme importanza. È necessario, però, che esso sia considerato solo come una base di partenza: la nascita dell'« Europa dei Dieci » ripropone il problema della creazione di un potere « sovranazionale ». E lo ripropone per due ordini di motivi: perché, nel campo economico, le formule istituzionali delle Comunità Europee hanno già mostrato i loro limiti, e perché, nel campo politico internazionale, si stanno verificando fatti di tale importanza da richiedere nuove e più radicali impostazioni. Gli equilibri nati dalla seconda guerra mondiale sono in crisi, gli schieramenti mondiali sono in fase di profonda trasformazione, le maggiori potenze sono alla ricerca di un nuovo assetto internazionale che consenta loro di dedicare maggiore attenzione ai pro61 BibliotecaGino Bianco

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