Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Giornale a più voci la sua ultima vjlleggi,atura (la prima volta che Nicola si era permesso di affittare una casetta, mi ha detto la moglie) i vecchi amicii di allora, dell'esilio, della giovinezza, degli eroismi inediti, delle passi 1 oni politiche in comune. C'erano Silone, i Tagliacozzo, i Garosci, e a qt1esti si aggiunse la bellissima vedova di Can1us, venuta a raggi1t1ngere il gruppo. Erano gli an1ici del periodo d'o,ro, nonostante le drammatiche vicende, i compagni degli am1i verdi e dei ten1pi ardenti. Si sentiva, intorno a loro, vibrare un'aria tersa e pulita, e li riscaldava l'ardore cli: un'antica fiamma. Ne provavo ammirazione e quasi invidia e anche un immenso rammarjco per no1 n averlo incontrato prima. Ma, per quanto mi riguardava, era forse per me proprio il momento giusto, quello della resa dei conti, quando si tirano le somme e si fanno i processiJ al proprio passato, anche se non c'è più possibi}jtà di ricordi o appelli, ma non si è neppure pit1 disposti ad accettare mo11ete false né firmare assegni1 a vuoto,. L'incontro con Nicola segnò una data molto importante, quella dell'aurora di una nuova e vera amicizia, che invece ebbe appena il tempo di fiorire e di venire stroncata da quel Destino che era stato il fulcro db tan.te sue meditazioni. Ma la conoscenza di Nicola non resterà senza uno sviluppo, come le poche cose che attraversano la nostra vita lasciando 1..1nsegno. J..,asua amicjtZia nulla aveva a che fare con quelle che vigono nei salotti o altrove e che Proust così bene defin~sce: « les jolies mariières dil coeur ». No, ad ogni incontro, l'amico sospingeva verso nuove perlustrazioni, aiutava a un passo avanti. Ci ha insegnato, questo amico, a essere più severi verso noi stessi ma anche verso gli altri, nelle nostre scelte. Più severi, più difficiJli, più intransigenti. C'è troppa faciloneria in giro. Come scrittrice, ricorderò una sua frase. Parlavamo del gusto dell'aggettivo, tormento e felicità di ogni scrittore. E Chitaromonte disse: « Vede, è proprio quando non si sente più l'aggettivo, come un 'assoluto', che la letteratura vera incon1incia a esistere. D·a noi », soggiungeva, « la letteratura è finita da un pezzo ... ». Da allora, ripenso a queste parole. Indj1menticabile Nicola. CLOTILDE MARGHIERI Un porto per la Regione La scadenza della legge istiitutiva dell'Ente Autonomo del Porto di Na- · poli era attesa degli operatori e dagli osservatori di politica portuale co,me un'occasione propizia per riconsiderare in termini problematici gli aspetti,· funzionali e l'estensione dell'ambito territoriale di competenza dell'Organismo di gestione del -maggiore porto del Mezzogiorno. Le premesse sembravano delle migliori. Il Ministero della Marina Mercantile si era dimostrato sensibile alle esigenze prosp,ettate dalle associazioni degli utenti, dagli operatori economnci, dagli esperti ~ell'Ente portuale e dagli 53 Bibiiotecaginobianco

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