Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Giornale a piìt voci l'altro. In più aveva un linguaggio stringato e asciutto che costringeva a riflettere, poco conceden.do alle piacevolezze e tanto meno ai funambolis1nj. Non abbiamo potuto fare a meno di constatare, in questa occasione,· leggendo pagine tanto com1nosse e d~ rimpianto, che l'italiano desidero,so di amare il pro,prio paese, è proprio di uomini come lui che sente il bisogno. Ancora un tratto molto indicativo ci ha colpiti in questa dolorosa circostanza. Pochissimi, intorno a noi1, sapevano darci inforn1azioni precjse sul suo curriculu,n vitae. Si è dovuto ricorrere ai familiari e agli amici più intimi; e non tutti erano al corrente. Questo perché ~l riserbo, diremmo, il pudore di Nicola sulla propria vita era davvero sovrano e, tra noi, molto insolito. A conoscerlo così alla buona, tra amici, con quei grandi occhi che vedevano, il suo sorriso buono, e i suoi gremiti silenzi, non era fac~le indovinare l'avventurosa vicenda della sua esistenza. Nato nel 1905 a Rapolla, provincia di Poten2:a, figlio di un medico, Chiaromonte aveva fatto i suoi studi in Roma prediligendo gli studi classici e la filoso,fia. Nel 1930, non sopportando hl clima fascista in I taliia, emigrò in Fra11cia. A Parigi si legò di amicizia con Andrea Caffi, al quale Chiaromonte diceva di dovere quasi tutto quello che era. Incominciò così quella lunga catena di amioizie, ognuna legata a comuni passion1 politiche ed esperienze di lotta, come l'amicizia con Malraux, leg2tn alla partecipazione alla guerra in Ispagna. A Parigi Nicola lavorava per i « Quaderni di Giustizia e Libertà » diretti da Rosselli, e quando, ricercato dai tedeschi per la sua parteci,pazione alla Resistenza, fuggì nel grande esodo da Parigi (e tra le braccia gli morì di stent~ la prima moglie) e riparò in Africa del Nord, vi incontrò Albert Camus. Fu amico dello scrittore francese fino alla morte di lui; oggi l'amicizia si perpetua con la moglie di Camus, che abbiamo visto affranta accanto alla sua salma. In America, dove sii trasferì e rimase per anni, Chiaromonte partecipò all'attività dei gruppi intellettuali di sinistra radicale e lavorò in modi diversi, insegnando, collaborando a riviste come la « Partisan Review »; lì ancora nacquero profonde amicia:ie, come quella con E.dmund Wilson, Dwight Mac Donald e Mary Mc Carthy. Era 1nche lei accanto agli amici del comune passato e ci sono tanto piaciute le parole con le quali ha rievocato la giovinezza fervida e luminosa di questo lucano-euro,peo, che si sentiva a casa sua anche negli Stati Uniti Soprattutto ci è piaciuto l'episo 1dio di una villeggiatura in comune con Nicola che cùcinava e un gruppo di psicanalisti che, bivaccando lì vicino, studiavano questo italiano semplice e sorridente, che li prendeva i111 giro. Quegli psicanalisti volevano conoscere il suo meccanismo . interno e non ci capivano niente. « Non riuscivano in alcun modo a ù1quadrare una persona così sana ». Abbiamo dunque accennato allo straordin~rio riserbo di Chiaromonte per quanto riguardava la sua vita privata, probabilmente i suoi atti di eroismo. Come era lucano, in questo! fiero, riservato, scontroso perfino, se si tentava di oltrepassare le soglie della sua ben custodita intimità. Perché, diciamolo pure, Nicola non era un 11omo facile, neppure comodo. Lo chiama51 Bibiiotecaginobianco

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