Editoriale La destra era stata battuta, riel 1968: i 1norzarchici si erano ridotti ulteriorrrzente nelle loro clin1erzsiorzi elettorali e p·arlan1eritari; i fascisti aveva110 raccolto i soliti voti fra i soliti ing·itaribili nostalgici. Era rin1asta soltaYJ,to ilna destra pulita, non sovversiva e non reazionaria: i liberali. Ma anclie i liberali, rispetto al 1963, risultavan,o indeboliti. Quanto alla clestra annidata nella DC, la sua capacità di pressione ris-iLltava neiLtralizzata dall'aumentato peso parlamentare, e non soltarzto parla1nentare, delle correnti di « base » e di « forze nitove ». Il quadro politico si prese11tava, quin.di, rassicurante per le prospettive della politica di centro-sinistra, non più contestata da destra come nel 1963 e considerata da una congrua ,~naggioranza di elettori con1e la politica della stabilità dem.ocratica, di iLno sviluppo econo111ico piiL eqvLilibrato rispetto a qitello pron1osso· a suo ten1po dal ce11trismo, delle riforn1.e per il progresso delle condizioni sociali e quindi per la correzione dello squilibrio fra consiuni sociali e co11sitmi individuali: il tittto nel quadro di iLna · siciLrezza internazionale, garantita dall' allea11za con le cle,nocrazie occidentali. Ma qiLesto qitadro politico che si presentava rassicurante e pro1nettente è stato sconvolto. Gli errori di comportan1ento politico, e di valiitazione politica, si sono acciln1ulati. Il meccanismo di svililppo è stato tnanomesso. Il disordine è stato lasciato dilagare nelle piazze, 11elle scitole, nelle fabbriche, con gravi tilrbamenti e continuate violazioni della legalità repubblicana. I contrasti fra le correnti ed i gruppi di potere nel partito socialista e nella Den1ocrazia cristiana si sono irlaspriti e sono diventati paralizzanti. L' aiLtosufficienza della maggioranza di centrosinistra è stata criticata e perfino contestata dai « superatori », teorici balbettanti della non. delimitazione della maggiorarLza o f aiLtori balda11.- zosi di equilibri più avanzati. Le riforn1e sono state in1postate con enfasi prin1itiva e oratoria trionfalistica, senza valutarne i costi e senza preoccuparsi dei pericoli di inquinamento corporativistico cui sono espos_te in iln tempo come il nostro, caratterizza_to dal piiL rissoso riverLdicazion.ismo di categoria, non castigato, come dovrebbe sen1pre essere, dalla dovitta attenzione agli interessi generali, che no11 cuincidono mai con la so1nma degli interessi settoriali. I conflitti di lavoro sono degenerati in tiltti i sensi e Jianno spacciato non poche aziende, tarpando le ali di altre. A furia di. contestare, di coniugare questo nuovo verbo, si è qilasi perduta la capacità di coniugare il verbo ragionare. Una ventata 3 Bibl·iotecaginobianco
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