Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

La crisi e i suoi rimedi dello Stato. Ma sulla vicenda in sé vorrei proporre due osservazioni, che nascono spontanee alla lettura del pacato articolo di un avversario intelligente e stimato. La prima è relativa al carattere che avrebbe rappresentato una candidatura Moro, avanzata ufficialmente dal suo partito, per la DC medesima. Il Direttore di « Nord e Sud » parla di una grave intollerabile sconfitta, di una resa a discrezione alle sinistre, di un grosso regalo al MSI. Ma il primo argomento è contraddetto dai precedenti, il secondo è indimostrabile, il terzo è contraddittorio (e a proposito di esso dobbiamo dire che prosegue tra di noi la polemica, non limitata certamente alla elezione del Presidente, ma valida anche per altri fini). Granchi e Saragat furono eletti senza che la DC riportasse una sconfitta né consistente né lacerante. Gli eventi successivi apportarono alla DC soddisfazioni ed amarezze, ma provocate le une e le altre da cause ben diverse, lontane in definitiva dalle vicende della elezione presidenziale. Il partito di maggioranza relativa concorse in modo pieno alla elezione dei due Presidenti, l'uno cattolico l'altro laico, e questo contò, e contò realmente, anche se il candidato non uscì in modo esclusivo dagli alambicchi di piazza del Gesu. I quali, nel tempo, essendo sempre più intossicati da altre cure, tanto più domestiche e tanto più profane, appaiono se1npre meno adatti ad esprimere candidature degne del Quirinale, se non in virtù di un ·puro miracolo chimico. Quanto poi alla resa alle sinistre, questo è veramente un fatto che 110n si dimostra in nessun modo. Saragat fu eletto in un contesto assai simile, e non direi che né il Presidente né la maggioranza di centrosinistra in virtù del Presidente abbiano dato luogo, con volontà o senza, ad uno sbandamento politico, né consegnato alcunché alle sinistre. Ma si dirà che i tempi sono mutati, e che si sarebbe trattato di un Presidente democristiano scelto dalle sinistre. Il fatto è che i tempi sono ca·mbiati, ma in un senso che legittima sempre meno il veto alla partecipazione delle sinistre ad una scelta di natura costituzionale come quella del nuovo Capo dello Stato, se. veramente vogliamo convenire che il consenso libero e popolare sia il fondamento più serio della Repubblica e della Democrazia. In secondo luogo non vedo come qualcuno, che non sia un democristiai10 _:__e della più intransigente razza integralista -, possa sostenere il jus eligendi così totale· da parte della DC. Non abbiamo forse condiviso tutti, dai repubblicani alle sinistre, con la sola esclusione delle 45 Bibliotecaginobianco

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