Leadership e deniocrazia mule democratiche, non è dunque una classe politica incapace di leadership, ma piuttosto una classe politica capace di dare una diversa auto-interpretazione della propria leadership; una classe politica in grado di garantire un diritto alla critica politica illimitato per tutti e aperta anche alla propria sostituzione, ma decisa a rifiutare ogni alibi « democraticistico » al mancato esercizio della propria insostituibile funzione. Perché la leadership, in democrazia, costituisce il mezzo indispensabile affinché l'autogoverno djventi possibile; e l'abbattimento di una democrazia, e il s11ccessivo instaurarsi della dittatura, sono stati provocati più spesso dal vuoto aperto da una leadership debole, che 110n dalla presenza di uria leadership energica. Si ricordi a questo proposito il giudizio dato da Raymond Aron sulla crisi della democrazia francese: « la Repubblica temeva a tal punto i grandi uomini, da essere costretta a ricorrere di tanto in tanto a dei salvatori ». E si pe11si anche alla instabilità del]a democrazia 11ei paesi cosiddetti sottosviluppati, nei quali alla leadership politica si sostituisce, quasi ovt1nque, quella che Arthur Schlesinger Jr. ha chiamato la leadership « eroica ». Nella leadership eroica, che esige sottomissione assoluta, il leader considera i membri della società come strumenti per raggi11ngere i propri fini di grandezza e di gloria. Viceversa, nella leadership politica - che non solo ammette esplicitamente la facoltà di contestazione, ma la organizza istituzionalmente - il leader tende a considerare i membri della società come fine a se stessi e cerca di condurli ad accettare le sue proposte, non già per paura o per fede, ma attraverso una scelta libera e razionale, nell'ambito dei loro irrinunciabili diritti di cittadini. La distinzione è importante perché, come dice lo stesso Schlesinger, « se la democrazia stessa si farà un concetto realistico del posto che la leadership politica deve occupare nel processo democratico, sarà meglio in grado di giudicare le pretese .del leader eroico ed avrà, probabilmente, meno bisogno di lui ». È evidente che il bisogno di ricorrere ad un dittatore si sentirebbe meno in una società che avesse permanente fede in uria forte leadership costituzionale; ma coffie fare, poi, a giudicare se una leadership potente si propone di stabilire la democrazia o di stabilirsi e~sa stessa? Il fatto che l'ideologia di cui la leadership è espressione sia a favore della. democrazia, è indubbiamente di importanza fondamentale, ma non è detto che la leadership resti poi in grado di garantire atti e comportamenti _favorevoli alla democra41 Bibliotecaginobianco
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