Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Leadership e democrazia Proprio perché la democrazia, assai più di ogni altro ordina1nento J)olitico, presuppo11e un processo costante di iterazione_ tra leadership e governo, tra potere non strutturato e potere strutturato (ed il ruolo delle minoranze dirigenti, se si vuole delle élites, è quello di promuovere questo processo), è evidente come la rigida tipologia di Weber non esaurisca l'analisi generale dell'autorità nelle società democratiche, non colga il vero significato della leadership politica nella democrazia moderna. L'autorità, in una democrazia, non si fonda esclusivamente né su basi tradizionali, né su basi razionali, né su basi carismatiche. Indubbiamente l'esercizio del potere politico contiene spesso tracce di tutti gli elementi che compongono la triade di Weber, ma non per questo lo si può così scl1ematicamente identificare. Il leader politico non si comporta in una democrazia né come un capo tribù che si attiene alla ripetizione di pratiche sanzionate da costumi risalenti a tempi imr11emorabili, né come un burocrate che vive in un mondo di abitudini e di regole rigorose e meccanicamente razionali, né come il capo carismatico che esige ed ottiene obbedienza ed approvazione incondizionate, facendo appello alle proprie risorse mistiche o profetiche. Vi era in realtà, al fondo dell'analisi di Weber, la co11vinzio11e che il senso politico, inteso come « il governo degli uomini » che prevale sulla « amministrazione delle cose », fosse ormai un fattore in via di sparizione, in un inondo sempre più dominato dall'avanzare implacabile della burocrazia; nel suo sistema, il carisma finiva quasi col rappresentare la spontaneità individuale in lotta contro la trionfante burocratizzazione. Secondo le tesi di Weber, che del resto si ricollegano in molti punti a quelle concezioni moderne che prevedono l'emarginazione della politica nell'avanzata tecnocratica della società, la razionalizzazione metodica della vita avrebbe irnposto dovunque la sostituzione dei leaders politici con amministra .. tori anonimi. Ma queste tesi, oggi molto ricorrenti nella pubblicistica e nella letteratura politica, se hanno il merito di attirare la nostra attenzione su alcuni fenomeni comuni a tutte le societàJ avanzate, quali · che siano le loro impostazioni ideologiche, sembrano poi sottovalutare il fatto che, anche ne]le più progredite società burocratiche e tecnocratic~e, la lotta politica non si rìsolve mai nella pura gestione « razionale » del process9 amministrativo o del ciclo produttivo. Si può quindi -accettare la opinione di Jean Meynaud, il quale, indicando nella politica « t1na funzion~ che si basa sulla to39 Bibliotecaginobianco

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