Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

:icuola secondaria superiore: ipotesi di riforma Ne consegue soprattutto la necessità di un costante autoaggior11amento, da realizzarsi nell'ambito dell'istituto, del distretto, della Regione, attraverso stimolanti iniziative culturali, nella convinzione che il compito del docente travalica oggi ogni ristretta visione tecnico-didattica per collocarsi nel più vasto ambito di una responsabilità civile e sociale. La riconosciuta importanza di un rinnovamento radicale sul piano dei contenuti culturali, dei metodi e della gestione non toglie rilievo alla necessità del rinnovamento radicale delle strutture. Se sbagliato sarebbe pensare che la scuola possa rin11ovarsi solo operando sulle strutture lasciando intatti contenuti, metodi e tipi di gestione, altrettanto errato sarebbe rinunciare a dare inizio all'indilazionabile processo innovativo in attesa che si creino sul piano pratico e su quello politico e psicologico le condizioni per innovazioni strutturali che potrebbero oggi scontrarsi con difficoltà ed ostacoli insuperabili. Il discorso si sposta così dal piano tecnico a quello della situazione politica del paese, a considerazioni di opportunità la cu~ valutazione deve essere lasciata naturalmente al politico. Certo è che il processo innovativo non p11ò essere ulteriormente rinviato. Tenuto conto di questa esigenza, nonché delle difficoltà che possono derivare dall'attuale sit11azione, torna d'attualità la necessità di interventi immediati e graduali. La sperimentazione si presenta come il metodo più idoneo a rompere la pericolosa spirale che si è costituita tra il pigro ed ottuso immobilismo e la massimalistica richiesta di impossibili rovesciamenti; tra la scaltrezza, solo apparente, dei tentativi di razionalizzazione, e l'assurdità di certe demagogiche ed avveniristiche impostazioni. La sperimentazione è chiamata a verificare i suggerimenti che ci sono oggi offerti dalle ricerche della scienza psicologica e pedagogica; dagli studi sul comportamento dell'adolescente; dalle esperienze innovative compiute in tanti altri paesi del mondo. Il problema va impostato co_ncretamente, senza alcu11a assurda e manichea contrapposizione tra una scuola acriticamente definita di sopraffazione ed un'altra di presunta, totale, assoluta libertà, che solo i vaneggiamenti dell'estremismo sterile possono ipotizzare come · realizzabile. Anche in questo delicato settòre il problema resta quello di fondo: saper distinguere tra utopia e concretezza~; tra una problematica legata alla storia ed alla realtà, e l'ideologia astratta e visionaria dei dilettanti della contestazione globale e dei facitori di formule. È innegabile che questa scuola r1on risponde alle esigenze di 33 Bibii·otecaginobianco

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