Oddo Biasini ciale economica e politica entro cui tali conoscenze andranno utilizzate. Quale sarà dunque, in u11 sistema unitario, il posto dell'istruzione professionale? In che maniera dovrà essere inteso e attuato quanto disposto dall'art. 117 in materia di istruzione professionale? Ed ancora: quale dovrà essere la sorte degli attuali istituti professionali? Si tratta di problemi aggrovigliati e complessi che, tra l'altro, si configurano in ma11iera diversa a seconda della prospettiva temporale entro la quale vengon•o collocati. Oggi, la scelta dell'istituto professionale e l'immissione nel lavoro appaiono condizionate da elemento socio-culturali negativi. Si immette nel la,;oro il giovane di disagiate condizioni famigliari o fallito alla prova di più impegnativi tipi di scuola; ma è a11che vero che esiste una permanente opportunità e necessità di offrire al giovane, che lo voglia e lo scelga liberamente, la possibilità di formarsi ad attività pratiche e di intraprenderle attraverso una preparazione particolare che non impedisca però il rientro nel canale formativo. Per una corretta impostazione di questo complesso problema conviene fissare alcuni presupposti fondamentali, per ricavarne poi coerenti linee di orientamento. Tali presupposti possono essere così riassunti: - allo Stato compete tt1tto quanto concerne il processo scolastico formativo, preprofessionale; - gli attuali istitt1ti professionali devono essere considerati parte integrante del sistema scolastico 11azionale e come tali assorbiti nella secondaria superiore; - la formazione professionale specifica, di competenza delle Regioni, non dovrà iniziarsi prima del sedicesirno anno di età; - alla Regione spetta il compito della formazione dei tecnici di primo livello: a questo scopo dovranno essere istituite strutture scolastiche gestite dalla Regione, su modelli uniformi per tutto il territorio nazionale; -- la formazione specifica dei tec11ici intermedi (ragionieri, geometri e periti) deve essere affidata allo Stato e conseguita attraverso il sistema della sct1ola secondaria nazio11ale. Come già detto, il problema si configura in maniera diversa a seco11da delle prospettive te1nporali entro le quali viene collocato. In una prospettiva a breve termine, le competenze della Regione dovranno di necessità esercitarsi in un ambito più ristretto e limitarsi ad una cogestione degli attt1ali istituti professionali. Viceversa, 30 Bibiiotecaginobianco
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