Scuola seco·ndaria superiore: ipotesi di riforma scuola dovrebbe essere effettuata con criteri di razionale programmazione del distretto, la nuova unità territoriale di dimensione subprovinciale, corrispondente al comprensorio socio-urbanistico che la Regione viene istituendo e nel cui ambito dovrebbe essere assicurata la contemporanea presenza di tutti i tipi di scuola, ed un ben organizzato sistema di trasporti, capace di assicurare scelte razionali e non casuali. Sorge a questo proposito un problema: quale dovrà essere la sorte della restante area scolastica, non investita dal processo di innovazione fino alla conclusione della sperimentazione? Dovrà essa restare nel frattempo con le sue vecchie strutture ed i suoi attuali, inadeguati metodi? La risposta non può essere che negativa. Di qui la necessità che il provvedimento legislativo di riforma definisca tutta una serie di interventi a breve termine riguardanti tra l'altro la riforma dei programmi; la democratizzazione della gestione; la la liberalizzazione delle scelte dei piani di studio; la contrazione del numero e dei tipi di specializzazione degli istituti tecnici e professionali; la riforma degli esami di Stato; l'abolizione di quelli della seconda sessione; i cosiddetti « ritocchi » alla scuola media. Riassumendo, dunque, il provvedimento dovrebbe contemplare: avvio in forma sperimentale di scuole unitarie e parzialmente onnicomprensive sul tipo di quelle già funzionanti in molti altri paesi; interventi immediati su tutta la restante area scolastica, che dovrà comunque essere interessata a sperimentazioni e ricerche tali da mettere a fuoco tutti gli aspetti particolari dei problemi pedagogici, didattici e metodologici; istituzione degli organi della sperimentazione ai quali va affidato il compito dei controlli, delle verifiche, delle analisi dei risultati e delle conclusioni finali; definizio11e del piano finanziario connesso con le esigenze della riforma. Uno dei punti più delicati e complessi del problema è quello che riguarda la sorte dell'istruzione professionale. La nuova secondaria superiore te11de a configurarsi come una scuola despecializzata, non già deprofessionalizzata come si è detto da qualche parte: non una scuola di generica cultura g~nerale, più o meno « licealizzata », ma un sistema che sulla base di una più solida cultura generale, miri a formare l'adolescente sul t~rreno di un preciso e concreto orientamento dell'impegno professionale e della necessaria verifica di capacità e di interessi. In qt1esto quadro, particolare attenzione non può no11·essere dedicata alle connessioni pratiche, tecniche e scientifiche del processo formativo con l'organizzazione so29 Bibl·iotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==