Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Alfonso Sterpellone sione » della politica della LCJ; non esistono gruppi politici autorizzati a interpretare altre esigenze, aspirazioni, programmi; il diritto di rappresentanza è esclusivo della LCJ. L'indirizzo politico si caratterizza, oltre che per il sistema d'autogestione, per il cosiddetto « mercato unico », co1ìsistente in una redistribuzione del reddito tale da consentire il riscatto delle repubbliche economicamente sotto-sviluppate: il divario è grave e rilevante tra Nord e Sud. La « questione croata » s'inserisce in tale quadro. I/esplosione s'è verificata con lo sciopero di più di trentamila stude1ìti dell'Università di Zagabria, tra il 22 novembre e il 3 dice1nbre 1971. Era, dichiaratamente, una protesta contro la « burocrazia federale », accusata di nuocere agli interessi economici croati, sottraendo alla Repubblica 11na parte sostanziale del reddito prodotto e della valuta pregiata acquisita con le esportazioni di merci e con il turismo. Nei giorni dello sciopero si lamentarono incidenti, scontri con la polizia e con la milizia popolare, ferimenti, arresti. Tra autorità politiche e studenti universitari di Zagabria la tensione durava almeno dal gennaio del '71, quando il ventitreenne Ivan Zvonirr1ir Cicak, allievo della facoltà di Belle Arti, era stato eletto a grandissima maggioranza pro-rettore dell'Università, battendo il candidato proposto dall'associazione ufficiale degli studenti (che è controllata dalla LCJ). Cical(, cattolico pratica11te, s'era dimesso dall'associazione due anni prima; manifestava tesi nazionalistiche, oste11tava amicizia con alcuni intellettuali dissidenti. È da ricordarsi che già nel '68 gli universitari jugoslavi - quelli di Belgrado - avevano manifestato contro la cosiddetta « borghesia rossa » ( una « variar1te » del concetto gilasiano della « nuova classe » ). È anche da notarsi che nel gennaio del '71, mentre a Zagabria si svolgeva la polemica sul « caso Cicak », l'esecutivo degli studenti universitari· di Belgrado approvava a maggioranza ( 159 favorevoli, 13 contrari, 15 astenuti, 44 ritiri dall'aula dell'assemblea) una mozione, con la quale si dichiarava « sciolto » il comitato diret- · tivo della rivista « Student », dominato da professori e studenti definiti « stalinisti e anarco-liberali », « neo-cominformisti », ostili al « processo di liberalizzazione della LCJ »; essi erano anche accusati d'aver organizzato le manifestazioni del '68 contro la « borghesia rossa ». A Zagabria la lotta s'incentrava, più che sui problemi dell'indirizzo politico, sull'urto di nazionalità: un.a questione che concerne ancl1e il rapporto cattolici-comunisti, valorizzando il comportamento religioso dei croati, che s'esprime, prima che in fedeltà assoluta alla Chiesa cattolica, in opposizione agli ortodossi e ai mu14 Bibiiotecaginobianco

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