Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Francesco de Aloysio dedicate a Franchini, si pensi, alìora, al giusto rilievo in cui si pongono le tesi generali di quest'ultimo relative a problemi dii metodologia storiografica, tesi per le quali il compito della critica filosofica si vuole sia completamente diverso da quello della critica letteraria o della critica d'arte, non potendosL limitare alla estrinseca « caccia delle contraddizioni o delle manchevolezze dell'autore stud~ato» (p. 172), oppure si pensi all'esame della teoria della previsione e dell'indirizzo prospettivistico, come giustamente è stata definita la propria posizione dal robusto• pensatore crociano. Della quale Stella del resto torna ·più volte ad illustrare e definire i caratteri basiJari, e soprattutto quello dinamico-processuale che si fa esaltazione della continua diversità e diversificazione del reale. Più avanti Stella parlerà poi con dettaglio della tematica franchiniana anche in ordit-- ne alla evidenziazione, ivi conten11ta, di una riposta convergenza di giudizio e apprezzamento, convergenza che fa leva non tanto sull'azione, quanto piuttosto sull'accadimento, che è totalità, una totalità che converge col concreto universale. Stella vuole indicare, insomma, una delle vie migliori attraverso cui lo storicismo crociano p·uò liberarsi dalla metafisiica « perché tale identificazione equivale in sostanza a proporre una attuosa storicizzaziozione delle categorie cui le testuali formulazioni del filosofo della storia non sono mai esplicitamente pervenute » (p. 253). Attraverso l'esame delle articolazioni :del giudizio su Croce che ci sono state offerte nell'ultimo ventennio; Stella intende du11que percorrere - come s'è già detto - un itinerario che è stato non solamente esegetico, ma piuttosto speculativo, 11n cammino r1volto alla precisazione di un umanismo nuovo, affrancato dalle chiusure marcate di rinascenti mitizzazioni tanto• prassistiche quanto anali1tico-empiristiche, metodologistiche ecc. Un umanismo tutto problematico, un problematicismo assai inedito che, fra le tante versioni, presceglie la più lucida, quella che indtvidua la tensione come riferita « all'altro da sé, alle cose » perché « procede dall'eterno al tempo, dal necessario al possibile ». È il problematicismo che Gennaro Sasso ha maturato attraverso una impegnatissima lettura del Croce, forse la più alta, drammatica e vigorosa fra le molte che sono state via via iinstaurate e offerte all'attenzione del lettore. Ecco, dunque, che questo Giudizio su Croce si precisa definitivamente come opera storiografica di particolare incidenza, intessuta di problemi, speculativi sotto la sorveglianza di una rigorosa filologia, e protesa, in pari tempo, al perseguimento di un ricco profilo della speculazione co,ntemporanea italiana, colta nei tratti che proseguono, o si ricollegano, all'unica vitale tradizione di pensiero fiorita in un. orizzonte culturale dell'ampiezza, oramai, di un ottantennio. FRANCESCO DE A.LOYSIO Dirett~re Responsabile: Francesco Compagna - Condirettore: Giuseppe Galasso _ Vice-direttore: R?selhn~ Balbi - Segretario di Redazione: Renato Cappa - Redattore capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa », Via Roma 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo IIJ - . Pubb~icazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio 1960. Pnnted 1n Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. Bibiiotecaginobianco

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