Saggistica guardi, per citare solo alcuni esempi, alla qualità dell'attenzione rivolta agli seri tti di Sartori1 e Garin, o·ppu.re del giovane, all'epoca a cui appartengono· i libri esaminati, Stelio Zeppi. Di quest'ultimo Stella scrive: « Ora, seppure sembri assai dubbio che la valutazione possa fondarsi in. un orizzonte e i,n una dimensione puramente volizionali e ateoreticistici, seppure si ritenga che affermare comunque dei criteri, dei metodi, dei problemi di giudizio, sia già un'attività concettuale [ ...], seppure s'intenda diversamente il rap·porto tra volizione e comuniica- . . . z1one, seppure insomma non s1 condividano, o almeno non si condividano tutte le premesse, in sostanza anch'esse speculative (potrebbero forse non esserlo?), dell'autore, non si può non convenire nell'esigenza giudicativa da lui1 affermata in opposizione a tendenze storiografi.eh.e che purtroppo [ ...] tornano ad essese abbastanza diffuse» (pp. 80-81). Quant'altri mai impegnata è, del resto, l'analisi delle Cronache di Garin, o meglio di quella parte di esse che è dediicata al Croce. Stella qui pone l'accento soprattutto sul metodo che in tale libro viene impiegato, un metodo per il quale si instaura una storiografia di tipo storico-culturale o sociologico-culturale, che finisce per porre un po' ir1 ombra l'indiividuazione delle teorie dal Croce, o da altri autori, maturate. La ricostruzione del pensiero del Croce, proposta dal Garin, è saggiata in tutti i motivi, dalla rivalutazione della fase marxiista del periodo giovanile - sulla cui importanza già Gentile, ad ogni modo·, scrisse delle paginP. di insuperata Bibii·otecaginobianco lucidjtà interpretativa (cfr. Il n1ar- .xisn10 di Croce, in Saggi critici, Seconda serie, Firenze, Va'ilecchj, 1927) - all'assenso parziale alle vedute del Paci di Esistenzialis1110 e storicismo; p1 arziale giacché mentre questi 01 ppone il vitale aglil altri aspetti della realtà, « secondo Garin la moralità non esiste in altro 1nodo che calata nell'utile, 'fatta forza e vita mondana', fatta, in sostanza, politica» (p. 38). Tuttavia, penetrando più addentro in tale profilo del Croce, Stella rileva subi!to dopo il rifiuto dello stesso Garin di entrare in merito al valore speculativo delle teorizzazioni « cui si accosta da storico », rifiuto intrinseco al metodo stesso che pone da parte la « trascendenza dii una criteriologia sistematica rispetto alla aderenza dello storico teso a cogliere il n1anifestarsi del mondo dell'azione imrnane11te in ogni universo teoretico» (p. 39). Con non minore preci1sione critica si riscontra no poi le tesi di base di Sartori, cl1e vengono collocate all'opposto di quelle di Guzzo, tesi per le quali si ravvisava nella pretesa contemporanea di garantirsi un benessere sempre meno rinunc:iatario rispetto alle soddisfazioni edonistiche « uno scadjmento altrettanto progressivo del senso del dovere e della capacità di sacrificio ». A tale riguardo Stella, infatti, osserva che, certo, si tratta di osserv.azboni « be11ché acute », tuttavia incapaci di rendere difficile « la possibilità della risposta» (p. 32). Gli è che, se da un lato « molto di quel che un tempo era consapevolizzato come colpa, oggi viene operato e accolto in uno stato d'indifferenza », 123
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