Autori vari versandoli nel collettore di Cuma. I tempi tecnici per l'esecuzione del pro.getto e la sua concreta realizzazione impegneranno certamente un periodo non breve: occorre pertanto bruciare le tappe burocratiche e limitare ai puri tempi tecnici le attese per la realizzazione del ·progetto. Rimane la fascia più occidentale di Posillipo·, quella, cioè, che va fino a Nisida, dove esiste lo scolo di un collettore a ridosso di Coroglio. Questo emissario, che originariamente adduceva in mare solo acque meteoriche, oggi ha assunto invece il ruolo di un normale collettore nero. Infatti lo smisurato sviluppo edilizio della zona Vomero-Pigna ha provocato nella rete fognaria un aggravamento e un sovraccarico dei rami secondari adducenti nel collettore di Cuma. Tale sovraccarico ha, poi, provocato i noti danni alla rete fognaria con gli sprofondamenti di via Aniello, Falcone, via Tasso, del Corso Vittorio Emanuele. Per evitare il ripetersi di fatti del genere buo·na parte delle acque nere della zona sono state immesse nell'emissario « bianco » che sbocca a Nisida. Quindi anche l'emissario 1 di Nisida va considerato una fonte inquinante; è, pertanto, non solo auspicabile, ma necessario, che non ap•pena (a quanto si dice, nel giro di pochi mesi) sarà entrato in funzione il costruendo impianto· sfiatatore della zona, il collettore di Nisida sia restituito alla sua naturale ft1nzione di emissario di acque bianche. Oltre Nisida si trova l'Italsider, a Bagnoli. Il grande stabilimento industriale ha messo in esercizio un impianto di trattamento delle ac-- que nere, e l'eleme11to· inquinante batterico dovrebbe pertanto considerarsi in massima parte eliminato. Sono, comùnque, in corso indagini sul sistema fog11ario di Bagnoli e di Pozzuoli. Per quanto riguarda il collettore di Cuma, il progetto· di un grande impianto di trattamento delle acque nere è stato studiato dal Consorzio di Bonifica del Volturno. Se lo studio darà risultati positivi, sarà possibile fornire una grande quantità di acque trattate e chiarificate, adatte alla irrigazione agricola e per gli usi i11dustriali delle aree di sviluppo della zona che va da Giugliano, fino a Pomigliano d'Arco con l'Alfa Sud. Altra zona inquinante, infine, è quella della co11ca di Agnana, ove attualmente tutti i prodotti neri provenie11ti dalla conca Scassane (centro americano), dalle terme di Agnana e dall'ippodromo sono sversati nei canali di bonifica che sfociano direttamente in mare. Da poco tempo il. Comune ha costruito un impianto fognario al quale devono essere allacciati gli scoli suddetti; le terme non sono allacciate. Parlando di inquinamento marino occorre ancora chiarire che si tratta di un feno•meno non facilmente quantificabile e variabile per intensità da giorno a giorno e da ora a ora di una stessa giornata, a se118 Bibii_otecaginobianco
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