Bagnarsi a Napoli 5-6-8 litri all'ora. In questa azione di filtraggio essi trattengo.no, buona parte degli elementi presenti nell'acqua (batteri compresi) e se ne nutrono, trasferendoli poi all'uomo che se ne nL1tre a sua volta. Ricérche compiute nell'Istituto di igiene dell'Università di Napoli hanno dimostrato che « cozze igienicamente allevate poste in bacinelle contenenti acqua infetta da bacilli di tifo· e virus della polioniielite, entro 1-2 ore concentrano il massimo numero possibile di questi patogeni nei loro tessuti ». Dunque frutti di mare, anche se « igienicamente allevati » possono divenire infetti in seguito a soggiorno anche breve in acque infette, « come spesso avviene presso i venditori ambulanti o i ristoranti, dove tali molluschi vengono conservati in bacinelle di acqua di mare raccolta presso la costa, o calati in essa con panieri ». Gli effetti dell'inquinamento marino sulla salute umana sono1 ormai accertati con sempre maggiore precisione. Secondo la nomenclatura categorica dell'INAM le malattie infettive provocate da inquinamento marino sono essenzialmente le seguenti: febbre tifoide, febbri paratifoidi ed altre infezio·ni da salmonelle; epatite infettiva; gastro-enterite e colite; disturbi della nutrizione dei bambini nel primo anno di vita; an1ebiasi. Poiché le malattie di cui si conosce l'incidenza sono soltanto quelle soggette a denuncia di legge, ovvero quelle che si so110 concluse con la n1orte del malato, non è possibile stabilire un preciso nesso di causalità tra inqui11amento marino e patologia umana. Vi sono peraltro malattie il cui sviluppo• è legato alla balneazione, in quanto questa contribuisce ad allargare le possibilità di contagio. Vanno ricordate in particolare, fra queste malattie, l'epatopatia acuta primitiva (ep,atite), la poliomielite anteriore acuta (paralisi infantile) ed il gruppo delle salmonellosi (tifo e paratifi). Dalle ricerche effettuate in questo senso sui testi ufficiali di statistica, con particolare riguardo alle denunzie di malattie di ci11que gra11di città italiane (Milano, Genova, Roma, Napoli e Palermo), si rileva che il legame tra epatite e balneazione è poco evidente; i casi denunciati a Milano, città lontana dal mare, sono infatti più che doppi rispetto a quelli denunziati a Genova; così quelli denunziati a Roma sono più che doppi, a volte tripli, di quelli denunziati a Napoli ( 4.637 casi contro 1.194 nel 1968). Anche i dati statistici relativi alle denunzie di poliomielite anteriore acuta nella città di Napoli non rivelano legami causali evidenti con la balneazione, in quanto il numero dei casi denunziati a Napoli è bensì fra i più elevati d'Italia, m~ non raggiunge in estate la punta più alta (e lo stesso può ripetersi a proposito delle altre città italiane). 113 Bibiiotecaginobianco
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