Autori vari a scoppio dei natanti e, soprattutto, gli idrocarburi. - e loro derivati - versati in mare dalle petroliere durante le operazioni di carico e scarico e a seguito del lavaggio delle tanche. Tali sostanze sono caratterizzate da un basso peso specifico. Esse perciò tendono a distribuirsi sulla superficie marina con un primo immediato effetto negativo·, che consiste nella riduzione dell'ossigenazio-ne dell'acqua da parte dell'atmosfera: basta infatti lo spessore di un millesimo di millimetro per ostacolare gli scambi gassosi. Fenomeni di tossicità vengono anche riscontrati negli organismi che compongono lo zooplancton (uova di pesci, larve, minuscoli crostacei, ecc.). E poiché i pesci e gli uccelli marini sfuggono le acque inquinate dagli idrocarburi, queste diventano sempre meno pescose. Quanto infine a quella p,arte della fauna che « tollera » lo stato di inq11inamento, essa accumula la sostanza inquinante e la trasferisce all'uomo che se ne nutre. Ancora legato all'industria è l'inquinamento di natura termica, dovuto• allo scarico nel mare di acque ad altissime temperature (tipiche specialn1ente delle centrali elettriche), tali da provocare un aumento della temperatura delle acque in cui si scaricano. E la temperatura, come si sa, è il principale fattore di· regolazione della vita animale e vegetale. Non me110 serio è il problema delle acque di scarico· urb·ane, le quali, fra l'altro, si presentano oggi con carattere misto dal momento che, oltre ai rifiuti domestici, raccolgono anche gli scoli di attività artigianali e industriali minori. Nei liquami do·mestici sono presenti quasi tutti gli agenti patogeni delle malattie dell'uomo. Questi agenti possono tornare all'uomo attraverso vie diverse: direttamente, con il bagno nell'acqua di mare inquinata; indirettamente tramite l'ingestione dei prodotti della pesca. Per quanto riguarda il .primo caso, si è verificato un aumento di malattie della pelle tra i bagnanti, soprattutto bambini; ed è quasi certo che la dermatite bollosa tipo pemfigo che l'anno scorso si registrò nelle località balneari napoletane è provocata da acque infette. Più gravi e sicuramente dimostrati sono i casi di malattie intestinali, quali la febbre tifoide, causate da bagno in acque di mare infette . . Il discorso si fa scientificamente più preciso per quanto riguarda l'ingestione di frutti di mare, specialmente se crudi, coltivati in acque inquinate; come afferma il prof. Paoletti, « la loro pericolosità è strettamente legata ai problemi dell'inquinamento marino e la diffusione di alcune affezioni morbose ne è chi,aramente i11fluenzata ». I mitili, infatti, vivono filtrando una quantità di acqua che si aggira intorno ai 112 . Bibii.otecaginobianco
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