Nord e Sud - anno XIX - n. 146 - febbraio 1972

Alf anso Scirocco in Consiglio comunale il 12 dicembre 1949 da Isab_ella, il quale suggerì che entro 30 giorni una commissione consiliare preparasse lo schema, da dare alla rappresentanza parlamentare napoletana. Nel programma dovevano essere compresi tre gruppi di lavori: a) strade, fognature, acquedotto, tramvie; b) quelli necessari per assicurare l'occupazione alla popolazione e per potenziare le attività economiche legate al porto, al turismo e all'artigianato; e) qt1elli necessari per assicurare migliori condizioni di vita, come abitazioni, scuole, ospedali. La mozione Isabella fu approvata all'unani1nità, con l'aggiunta che il governo, approvando la legge speciale, mantenesse inalterati tutti gli stanziamenti già fatti e risarcisse tutti i danni di gt1erra. L'iniziativa riscosse il generale consenso. Lo schema fu preparato dalla commissione ed approvato dal Consiglio comunale il 24 luglio '50; quindi la proposta di una legge speciale per Napoli cominciò il suo iter al Parlamento: fu presentata al Senato da Giova11ni Porzio e Arturo Labriola nel febbraio 1951 e lo stesso Porzio in novembre assunse il compito di esserne il relatore. Mentre si discuteva l'importante provvedimento continuavano a Napoli le dimostrazioni dei disoccupati, le visite dei ministri, l'adozione di misure di ·e111ergenza; nell'estate dal '50 si temette la chiusura dell'Ilva, e poi il trasferimento dell'Accademia aeronautica, si fecero pressioni per il completamento del bacino di carenaggio; il 2 aprile '51 il Consiglio comunale approvò all'unanimità una mozione che denunziava la tragica situazione delle industrie napoletane; sulle gravissime condizioni di Napoli discussero gli esponenti del mondo economico e politico il 21 maggio alla Camera di Commercio. Il presidente, Stefano Brun, dopo aver elencato le molte cose fatte, soggiungeva che tutto ciò era troppo poco « in rapporto al ritmo di crescenza della nostra popolazione e alla struttura demografica per effetto della quale su ogni unità lavorativa pesa t1n numero di unità improduttive maggiore che altrove »: ciò re11deva meno sensibili le provvidenze assistenziali e contribuiva a creare il preoccupante ristag110 della disoccupazione. Per lui, come ormai per tutti, la soluzione dei problemi napoletani poteva venire solo dalla legge speciale. In questo clima di attesa, che faceva passare in secondo ordine l'attività del Consiglio comt1nale, si giunse alle elezioni amministrative del 25 _maggio 1952 40 , che acquistarono il valore di un vero e proprio test politico, poiché si tennero in 2.774 comuni, con 24 capoluoghi di provin40 Dall'ottobre '51 al prefetto Paternò, n1esso a riposo per limiti di età, era succeduto Francesco Diana, che era già stato a Napoli come vice-prefetto nel 1949 ed aveva poi retto le province di Campobasso e Catanzaro. L'll maggio '52 si spense il cardinale Ascalesi, per quasi trent'anni arcivescovo di Napoli. 108 Bibi,otecaginobianco

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