Napoli 1943-1953 aiuto nella capitale, mentre la Ca1nera del Lavoro promuoveva agitazioni e minacciava lo sciopero generale. Il 15 gennaio '47 il capo dello ~tata, De Nicola, ricevette 11na commissione di personalità napoletane che esposero i problemi della città 31 , e successivamente ascoltò il sindaco e l'assessore delegato ed i rappresentanti della Camera del Lavoro. Il sindaco, quindi, indisse un convegno di studio sui problemi cittadini, e fu anche nominata una co1nmissione per un esa1ne più approfondito della situazione. Il Consiglio comunale, dal canto suo, discusse un progetto di sistemazione del servizio autofilotramviario, il 27 marzo approvò all'unanimità la notifica del preavviso di riscatto alla Società dell'acquedotto, cominciò l'esame del bilancio, che prevedeva un disavanzo di circa 5 miliardi. Nel marzo si manifestò una crisi nella maggioranza, con le successive dimissioni degli assessori Verde, Calabrese e Masucci. Le conseguenti dimissioni di Buonocore e della Giunta portarono all'i11gresso dei liberali nella maggioranza; quindi il 9 maggio il sindaco fu riconfermato e furono eletti assessori effettivi i liberali De Gennaro (delegato), Chiariello, Labriola, Cuomo e Cicconardi, i qualunquisti Giannini, Caputi, Serino, Arpino e Romano, i monarchici Caracciolo di Torchiarolo, D'Avanzo, Santaseverina e Buglione 32 • La nuova amministrazione, aspramente attaccata dai democristiani e dal « Blocco », entrò presto in crisi, perché perse la maggioranza per la defezione di sei consiglieri, passati a formare il gruppo degli « indipendenti » insieme con Chiarolanza. Sindaco e Giunta si dimisero 1'8 luglio, e cominciarono complesse trattative tra qualunquisti, liberali, monarchici, democristiani e « indipendenti », concluse con l'accordo dei primi quattro gruppi. Il 5 agosto fu rieletto sindaco Buonocore e gli assessori effettivi furono quattro liberali (De Gennaro, Cicconardi, Chiariello, Cuomo ), cinque qualunquisti (Giannini, Serino, Caputi, Romano, Arpino), tre democristiani (Moscati, Azzone, Tesauro), due 1nonarchici (Buglione e Sacchi). De Gennaro restò assessore delegato 33. La situazione cittadina era sempre la stessa. Il 24 giugno i gravissimi problemi di Napoli furono illustrati da Porzio all'assemblea costituente, ma le varie proposte, come quelle avanzate per rivalorizzare la 31 La commissione era presieduta da Porzio ~ composta da Mario Rodinò, da Brun e da Fiore per la Camera di Commercio, da Mazzella per l'Ente Porto, da Vanzi e Del Pezzo per il « Centro economico del Mezzogiorno»; si discusse della disoccupazione, del costo dei generi alimentari, della crisi di molini e pastifici, delle officine ferrovié;\rie e dell'Arsenale, della Mostra d'Oltremare («Risorgimento» [16 gennaio 1947]). 32 Assessori supplenti furono De Bonis, Sacchi, Sgambati e Parise. 33 Assessori supplenti furono Parise, Lubelli, Caracciolo di Torchiarolo e D'Avanzo. 103 Bibiiotecaginobianco
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